Post alluvione Romagna, la ricostruzione va rilento. Tre mesi dopo la catastrofe (stimati danni per oltre 4,3 miliardi nella sola Romagna) gli indennizzi promessi non sono ancora arrivati.
Eppure i tempi per fare le cose per bene non sono mancati. Il primo giugno è stato varato il “Decreto alluvione”, convertito in legge il 31 luglio. Nel testo le misure previste in vigore il primo agosto . Gli stanziamenti però non sono ancora previsti. Apriti cielo!
Un coro unanime:“Snobbati dal governo, ignorati per l’ennesima volta “. Dopo settimane intessute di diplomazia e cordialità il rapporto Meloni-Bonaccini ha mutato registro. Scricchiola. Subito dopo l’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, il Governatore dell’Emilia Romagna ha scritto una lettera alla premier con la richiesta di “un incontro urgente”; lettera firmata anche dal sindaco di Bologna (Matteo Lepore), dal presidente della provincia di Ravenna (Michele De Pascale) e dal presidente della provincia di Forlì-Cesena (Enzo Lattuca).
Nella lettera si legge:”Facciamo nostro questo grido di allarme e la richiesta di attenzione che si sta sollevando dai nostri territori. Le nostre comunità meritano risposte in tempi brevissimi sotto forma di atti concreti “.
I firmatari stimano apertamente il generale Paolo Figliuolo che resterà in carica fino al 30 giugno 2024. Figliuolo si è già messo al lavoro con una squadra snella (60 persone) e 2 quartieri generali ( Roma e Bologna). Ma Bonaccini e i presidenti di provincia intuendo un certo imbarazzo del Generale hanno rimarcato che “Figliuolo va messo nelle condizioni di lavorare velocemente con risorse e stanziamenti certi al più presto”.
Sono due le proposte che stanno a cuore a Bonaccini. La prima riguarda il risarcimento del danno di famiglie e imprese attraverso il meccanismo del Credito d’Imposta. La seconda riguarda direttamente il governo e fa i conti in tasca dell’esecutivo. Scopo: attingere ai fondi stanziati con due diversi provvedimenti e non impiegati, se non in parte.
Sulla scia di Bonaccini si stanno muovendo ufficialmente alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle che a loro volta hanno scritto a Figliuolo denunciando “ritardi nei risarcimenti e nella ricostruzione“. L’opposizione sale dunque sulle barricate. Previsto e prevedibile.
È il caso di ricordare che il Consiglio dei Ministri del 7 agosto ha prorogato fino al 15 dicembre 2023 la misura inizialmente contenuta nel Decreto- Legge Alluvione dello scorso giugno che prevede l’aumento di 1 euro dei biglietti d’ingresso ai musei per finanziare le attività di restauro delle strutture danneggiate dal maltempo in Emilia Romagna. Vista “l’affluenza assolutamente eccezionale di visitatori” (ministro Sangiuliano dixit) per gli alluvionati è, almeno questa, una buona notizia.