Premafin non vede cedola, faro Consob su bilancio Fonsai

MILANO – Faro della Consob sul bilancio di Fondiaria-Sai. L'authority di vigilanza sui mercati, che da agosto tiene sotto stretta osservazione la galassia dei Ligresti, ha chiesto alla compagnia assicurativa chiarimenti sui valori di contabilizzazione della quota nella controllata Milano Assicurazioni e sugli avviamenti in bilancio, attivi immateriali che coprono oltre la meta' del patrimonio. La commissione vuole approfondire la congruita' di certe poste ora che il gruppo Fonsai si appresta a chiedere al mercato, con il supporto decisivo di Unicredit, 800 milioni di euro per ricapitalizzarsi. Una iniezione di liquidita' necessaria per riportare il margine di solvibilita' del gruppo, reduce da un biennio in cui ha accumulato perdite per 1,3 miliardi, al livello di tranquillita' del 120%, dopo essere sceso sotto i minimi regolamentari del 100% a fine 2010. Fonsai rispondera' entro oggi alla richiesta arrivata venerdi' dalla Consob. Per quanto riguarda Milano Assicurazioni la commissione vuole verificare la correttezza del valore di 1,28 miliardi di euro a cui e' iscritto in bilancio il 57,5% della controllata: un valore quasi quadruplo rispetto ai corsi di Borsa (le azioni, in carico a 3,79 euro, quotano intorno a 1 euro) ma anche superiore per 471 milioni rispetto alla quota di patrimonio netto di spettanza. Nel bilancio 2010 Fonsai affermava che la congruita' del valore era confermato da fairness opinion di esperti indipendenti che valorizzavano il titolo tra 3,9 e 4,4 euro ad azione. La Consob ha chiesto chiarimenti anche sugli impairment test, l' 'esame' a cui devono essere sottoposti ogni anno gli avviamenti per accertare l'assenza di perdite di valore durevole. Il valore di questi attivi immateriali (vengono registrati in occasione di fusioni o acquisizioni ed esprimono la redditivita' futura dell'asset) si attesta a 1,47 miliardi – dopo una svalutazione di 124 milioni nel 2010 – e rappresenta ben piu' della meta' del patrimonio netto, pari a 2,55 miliardi. Le attenzioni della Consob si sarebbero soffermate soprattutto sull'immobiliare e su Popolare Vita, joint venture con il Banco Popolare nella bancassicurazione. Oggi si e' anche svolta l'assemblea di Premafin, la holding di controllo di Fonsai, nel corso della quale la presidente Giulia Maria Ligresti ha detto di essere fiduciosa di chiudere ''entro l'estate'' la ricapitalizzazione del gruppo. La risposta della Consob al quesito di Premafin e Unicredit sull'obbligo d'opa – in presenza del quale gli accordi salterebbero – dovrebbe arrivare a ''a breve'' e ''presto'' dovrebbe realizzarsi anche la seconda condizione a cui e' subordinato il piano, cioe' la rinegoziazione dei 322 milioni di debiti di Premafin (che potrebbe richiedere nuova finanza per 35 milioni nel caso in cui non cedesse il suo 20% nel progetto immobiliare Varesine). Se anche tutto dovesse andare bene i sacrifici continueranno visto che per Premafin non c'e' ''la previsione di un ritorno futuro al dividendo''. Ligresti ha anche definito il valore della quota del 41,6% in Fonsai ''non adeguatamente rappresentato'' dai valori di Borsa. A fine 2010 la quota, sulla cui valorizzazione la Consob aveva chiesto chiarimenti a settembre 2010, valeva 618 milioni in piu' delle quotazioni di mercato e di 290 in piu' della rispettiva quota di patrimonio netto di Fonsai. Infine Salvatore Ligresti, presidente onorario di Fonsai, ha definito ''strategica'' la quota in Mediobanca e Unicredit, escludendo nuovamente l'uscita dal patto di Piazzetta Cuccia.

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