Processo Mills, Briatore: "Il legale non ci disse verità sulla società"

MILANO – David Mills ''non ci ha detto la verita''' sui suoi asset, tra cui fondi mobiliari, che erano presenti in una societa' amministrata per conto di Flavio Briatore. Lo ha spiegato lo stesso ex manager della Formula 1 che e' stato sentito oggi nel processo Mills a carico di Silvio Berlusconi. Briatore e' stato sentito da accusa e difese sui suoi rapporti con l'avvocato inglese di cui era cliente. Briatore ha raccontato, rispondendo alle domande del pm di Milano Fabio De Pasquale, che tra il '96 e il '97 aveva chiesto all'avvocato Mills di mettergli a disposizione una societa' ''vuota'' dove mettere i soldi liquidati dalla Benetton per la sua uscita dalla casa automobilistica. ''Ci ha sorpreso pero' – ha chiarito Briatore – che nello stomaco della societa' c'erano gia' degli asset di Mills, che lui non aveva dichiarato a noi''. Secondo la ricostruzione dell'accusa, i 600 mila dollari che Mills avrebbe ricevuto da Silvio Berlusconi per le testimonianze reticenti in due vecchi processi, sarebbero transitati proprio attraverso la societa' costituita per conto di Briatore, chiamata Struie, verso un conto della banca Cim di Ginevra. ''Tutti i nostri problemi – ha spiegato ancora Briatore – nascono dalla societa' Struie, perche' Mills non ci ha detto la verita', poi sono seguiti i miei interrogatori con il pm e la cattiva pubblicita' mediatica''. L'ex manager della Formula 1, vestito con una giacca blu e con occhiali da sole con lenti sempre blu, ha raccontato inoltre, rispondendo a una domanda del pm, di aver saputo che nel 2005 Mills avanzo' una richiesta di prestito alla stessa societa' Struie. ''Dopo anni di silenzio, visto che noi con lui non avevamo piu' rapporti – ha concluso Briatore – e' stata una cosa che ha stupito tutti i miei collaboratori''.

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