Putin e Saddam, due storie e tante analogie. Tanti punti in comune. Diverso, per ora, solo l’epilogo. Entrambi promotori di spartiacque.
La prima guerra del Golfo ha costituito l’inizio della stagione globale del terrorismo islamista. La guerra russo-ucraina ha innescato un nuovo ordine mondiale. Favorendo le ambizioni del Dragone e svuotando, nel contempo, gli arsenali convenzionali di Usa e Russia. Detto questo, vediamo la comparazione fin qui emersa.
DITTATORI – Non ci piove. Lo sono entrambi. Più o meno consapevoli. E ambigui. Saddam si spacciava per un “buono” ma teneva gli ostaggi come scudi umani ; Putin ama così tanto i bambini da averne “prelevati” alcune migliaia in Ucraina. La Corte penale dell’Aja non l’ha scambiato per Babbo Natale. È ricercato in 123 Paesi.
INVASORI – Saddam ha invaso il Kuwait, Putin l’Ucraina. Territori confinanti. Stessi obiettivi , medesima voracità . Saddam era in braghe di tela, puntava alla ricchezza (inestimabile ) dell’emiro Al Sabah; lo zar punta ai sacchi del granaio ucraino.E non solo. Il Kuwait era la “Svizzera araba”, nuotava nell’oro.
ISOLATI – Succede a tutti i dittatori. Non possono mai fidarsi del consenso interno. Saddam era isolato e odiato dal mondo . E non funzionò la diplomazia araba (Arafat, Gheddafi,Mubarak, re Husayn di Giordania). Vladimiro è circondato da adulatori e questuanti. Gli e’ rimasto fedele solo il Patriarca Cirillo. Degli altri non si fida.
PREDATORI – Il Kuwait è caduto in trecento minuti. L’Ucraina invece resiste. Entrambi i territori sono serviti da bancomat. Hanno saccheggiato di tutto. Il Padrino iracheno ha ordinato l’invasione della “piccola monarchia” la notte del 2 agosto 1990; lo Zar ha scelto la notte del 24 febbraio 2022.
IRRIDENTI – Saddam definiva il Kuwait “uno Stato privo di frontiere reali, anche nel 1961 non era un vero Stato”. Ed anche che era una “creazione coloniale”.Putin non ha mai accettato di aver smarrito il cuore della “nazione trina”; una fuga da Mosca era ed è ritenuta “inammissibile “.
PIANIFICATORI – Poche storie: le invasioni sono state preparate per tempo. Il Padrino lo diceva pure ma nessuno gli credeva. Anche Putin non ha mai nascosto il desiderio di “demitalizzare e denazificare l’Ucraina”.
DIFFIDENTI – Di più: scettici e ombrosi. Abitualmente sospettosi. Carichi di pregiudizi. Saddam contava sulla sua poderosa macchina militare e diffidava della via “ soft” sostenuta dagli altri leader arabi. Vedeva ovunque complotti. Putin aveva ed ha un chiodo fisso: l’allargamento della Nato a est che permetterebbe alla alleanza di avvicinare le sue forze ai confini russi. Anche lui parla di complotti.
CULTORI – Un debole comune: il culto dell’immagine. Saddam faceva leggere i suoi discorsi in radio o in televisione direttamente dopo il Corano e le parole del Profeta Maometto. Si spacciava per il nuovo Nasser, intendeva emularne le gesta. Si credeva un eroe panarabo, laico ma non irreligioso. Putin è immortalato mentre tiene un discorso sotto il nuovo monumento dell’imperatore Alessandro terzo detto il “Pacificatore”.Non una statua di Lenin ma di un re. Addirittura.
SOPRAVVALUTATI – L’America di Bush Sr. temeva oltremodo l’esercito iracheno e mise in piedi l’operazione “Desert Storm”, 700 mila uomini e 110 mila raid aerei. Chiamò Colin Powell, 53 anni , un veterano del Vietnam, a studiare tutte le opzioni e “l’Orso” Norman Schwarzkopf a coordinare il ponte aereo.
Risultato: vittoria facile. Noi, membri della Coalizione di 35 Stati, abbiamo perso un tornado e i piloti Bellini e Cocciolone; l’Iraq ha perso tutto.
Putin è su questa strada: porta le armi nucleari tattiche in Bielorussia, parla di proiettili contenenti uranio impoverito e l’Occidente (pare) aspetta e spera.