Quattro motovedette alla Tunisia per bloccare i migranti

CIVITAVECCHIA (ROMA) 11 MAG Quattro motovedette da 15 – CIVITAVECCHIA (ROMA), 11 MAG – Quattro motovedette da 15 metri dall'Italia alla Tunisia per bloccare i viaggi di migranti verso Lampedusa. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, le ha consegnate oggi con una cerimonia ufficiale nel porto di Civitavecchia (Roma) al suo collega Habib Essid. Sui mezzi – 4,4 milioni di euro il costo complessivo – e' stato ammainato il tricolore ed issata la bandiera con mezzaluna e stella rossa. Verranno ora utilizzati dalla guardia nazionale tunisina per i pattugliamenti lungo le coste. Due anni fa la stessa scena ci fu nel porto di Gaeta, con la consegna delle prime tre motovedette italiane alla Libia. A suggello di un accordo che blocco' le partenze dal Paese di Gheddafi. La speranza di Maroni e' che ora accada la stessa cosa con Tunisi. Ma, puntualizza, ''gli equipaggi saranno solo tunisini, non misti come allora''. Si eviteranno cosi' incidenti come quello che vide uomini della Guardia di finanza a bordo mentre da una delle motovedette libiche donate partirono raffiche di mitragliatrice contro un peschereccio italiano. ''L'accordo con la Tunisia siglato lo scorso 5 aprile – e' il bilancio del ministro – sta funzionando bene, sono molto soddisfatto e voglio ringraziare il governo tunisino per gli sforzi che sta facendo e per i risultati ottenuti. Presto consegneremo altri mezzi''. In base all'intesa, nelle settimane scorse sono gia' stati donati 60 personal computer, 10 scanner, 20 stampanti, 20 metal-detector portatili. Prossimamente verranno forniti anche 28 fuoristrada tropicalizzati, 10 motori fuoribordo e 10 quadricicli. E' inoltre in fase avanzata il ripristino di 7 imbarcazioni da 17 metri gia' in uso alle forze di polizia tunisine. La Tunisia, rileva da parte sua Essid, ''ha come priorita' la sicurezza e vogliamo compiere ogni sforzo per impedire l'attraversamento illegale delle frontiere''. Se con la Tunisia le cose sembrano procedere per il verso giusto, e' ancora alta la tensione con l'Europa e la Germania, dopo che ieri il ministro dell'Interno tedesco, Peter Friedrich, aveva invitato l'Italia a non lamentarsi per l'assenza di solidarieta' sull'emergenza immigrazione. ''Noi – replica Maroni – non ci lamentiamo, stiamo lavorando da soli in nome e per conto dell'Unione Europea: quello che facciamo e' un beneficio per tutti''. Domani, annuncia, ''c'e' una nuova riunione dei ministri europei a Bruxelles e speriamo che si possa passare dalle parole ai fatti. Noi non ci siamo mai fermati, continuiamo a lavorare perche' e' il nostro compito e lo stiamo facendo bene. Ci sono mille difficolta', ma non ci lamentiamo, sottolineiamo soltanto che l'Europa ha grandi proposte ma zero azioni concrete''. Occorre, prosegue il ministro, ''uno sforzo in piu' dall'Europa e dai Paesi dell'Unione per dimostrare che si puo' intervenire con rapporti di amicizia e con un piano di sviluppo per consentire la stabilizzazione dei Paesi del Nord Africa, per questo continuiamo ad insistere affinche' l'Europa segua l'Italia e svolga un ruolo di attore protagonista per riportare il Mediterraneo ad essere un mare di scambi, pace e sicurezza''.

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