Rai, Sky e Dtt/ Paolo Romani (vice ministro sviluppo economico), attaccao Aldo Grasso e difende Mauro Masi

Pubblicato il 12 Agosto 2009 - 01:41 OLTRE 6 MESI FA

Nessuna “scelta di campo della Rai volta a favorire il suo tradizionale competitor Mediaset”, pensarlo significa partire da un “presupposto sbagliato”. Con una lettera al Corriere della sera (in risposta a un articolo del critico Aldo Grasso), il vice ministro per lo sviluppo economico Paolo Romani esclude ‘conflitti di interesse’ dietro le ultime scelte della Rai nei confronti della piattaforma satelllitare  Sky, anche se nella transizione al digitale “non è da
escludersi che, pur in una logica concorrenziale, su alcuni aspetti tecnologici, ma anche di mercato, possa crearsi una serie di sinergie fra operatori”.

A giudizio di Romani, “è sì vero che digitale vuol dire anche satellite, cavo, Iptv, ma nella realtà italiana la rete distributiva è attualmente analogica,facilmente convertibile nel Dtt. Più che una scelta politica, come sostiene Grasso, mi sembra un’ovvia strategia industriale che tiene conto degli investimenti economici”. 

Aggiunge Romani che  “non si può sostenere che il Dtt sia volto a favorire Mediaset Premium. La pay tv è un mercato in pieno sviluppo e dove anche la Rai potrà e dovrà essere presente”.
Romani ritiene “del tutto errato” pensare che il digitale terrestre sia stato potenziato con soldi pubblici: “L’attività del governo – assicura – è tesa alla diffusione della tv digitale, in piena neutralità tecnologica”.

Quanto a TivuSat, la Rai “é tenuta a trasmettere su tutte le piattaforme tecnologiche, non è tenuta a essere presente all’interno di tutte le offerte commerciali presenti sulle diverse
piattaforme. Ritengo fosse un passo dovuto da parte del servizio pubblico offrire la propria programmazione interamente e gratuitamente sul satellite per coloro che non hanno la copertura del segnale terrestre”.

“L’eventuale discesa da Sky – conclude Romani – si basa su scelte aziendali, che non intendo commentare e che ha spiegato ampiamente il dg Masi. La permanenza sulla piattaforma
pay di Sky e l’offerta gratuita della propria programmazione su TivuSat non sono assolutamente due concetti che si autoescludono”.