Rai1, Sgarbi debutta: 'Voglio mostrare l'Italia del bene'

ROMA – ''Il fatto e' che cominciamo. Vogliamo mostrare cio' che l'Italia e', la sua grandezza, non il male, non il pettegolezzo, non il vizio di cercare il male degli altri, vorremmo far vedere il bene''. Vittorio Sgarbi comincia cosi' il monologo che apre Ci tocca anche Sgarbi, il suo programma in diretta questa sera su Rai1. accanto a lui, nello studio con le scenografie che ricordano la Scuola di Atene di Raffaello, c'e' il vescovo di Noto Antonio Stagliano'. Prima del suo ingresso in studio una anteprima con le note di Enzo Jannacci 'vengo anch'io no tu no', e Sgarbi ripreso a Salemi tra il suo staff, nella sua casa. Poi la sigla vera e propria con le note del Dies Irae e le immagini del giudizio universale di Michelangelo e travolgenti sequenze di catastrofi, dal crollo delle Torri Gemelle al terremoto e allo tsunami in giappone, ai Buddha fatti esplodere in Afghanistan, al terremoto dell'Aquila e quello delle Marche. E ancora le note di Lucio Battisti 'Il mio canto libero'. Poi l'ingresso in studio sull''Inno alla gioia' di Beethoven. Lui, vestito nero e camicia bianca senza cravatta, entra silenzioso applauditissimo dal pubblico in sala, in una lunga ovazione. Porta anche una capra. Ed e' cosi' che comincia a il discorso: 'Capra! capra! Capra!'. ''Oggi avevo pensato di rimandare – dice Sgarbi -, per qualche ora ho pensato che avrei potuto meglio costruire una trasmissione con una struttura cosi' solenne. Ho lavorato per sei mesi con amici pieni di entusiasmo. Ho preparato una trasmissione dedicata a Dio. (..) La puntata di oggi doveva essere dedicata a dio, ma il timore che ci fossero eretici in circolazione (il riferimento e' al teologo eretico Matthew Fox, ndr) ci hanno fatto cambiare. Comunque abbiamo voluto fare la diretta perche' la diretta e' un simbolo di liberta'''. .

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