Rapporto Cyclope 2009/ I prezzi delle materie prime non scendono più: un segnale che la crisi sta per finire

Pubblicato il 12 Maggio 2009 - 19:13 OLTRE 6 MESI FA

Il grande termometro dei prezzi delle materie prime segnala ancora una febbre altissima. Ma gli esperti e gli osservatori incominciano a prevedere con maggiore certezza come si muoveranno i prezzi che determinano gli equilibri dell’economia globale travolta dalla crisi.

Il rapporto Cyclope 2009, bibbia delle materie prime, pubblicato in Francia proprio il 12 maggio, è cauto ma delinea qualche prospettiva. «Non avremmo mai previsto un anno fa quanto è successo – dicono oggi i professori dell’Università Paris Dauphine che hanno presentato il rapporto – Prima del cataclisma, seguito alla crisi subprime nel clima della campagna elettorale americana e dei Giochi Olimpici a Pechino, tutto saliva come se si fosse perso il senso della legge di gravità: ferro, riso, oro, petrolio. Dopo il punto basso raggiunto nel 2002-2003 i prezzi delle materie prime  si sono moltiplicati per quattro, cinque volte, per dieci come per i fosfati. L’oro era salito a più di mille dollari l’oncia, l’acciaio a 1300 la tonnellata, il petrolio a 148 dollari il barile, il grano a 12,80».

Secondo il rapporto francese (748 pagine) la grande frenata arriva nel settembre 2008 dopo un agosto sonnolento. Di colpo il petrolio perde il 75%, i metalli non ferrosi i due terzi del valore, il ferro precipita da 650 dollari a tonnellata a poco meno di 130 eccetera eccetera. Ecco la spallata della grande crisi. Cosa succede nell’economia globalizzata? Arcelor Mittal, primo industriale siderurgico del mondo mette i suoi lavoratori in sciopero tecnico. Il rimbalzo è che almeno 200 mila minatori congolesi perdono il loro lavoro.

Cyclope definisce questo la «punta più alta dell’ondata recessiva». Si sfaldano nuovi equilibri mondiali dell’economia. I paesi che stavano vivendo di rendita appaiono fragili: vedi la Russia e i paesi del Golfo.

Quali sono le conclusioni degli esperti? Non siamo solo all’indomani dell’esplosione di una bolla speculativa – scrivono – Prima di tutto perché, a differenza che nei mercati finanziari, la compensazione ha funzionato sul mercato dei prodotti di base.

All’inizio del 2009 la discesa dei prezzi si è fermata. Quando risaliranno? Ecco la domanda chiave. Secondo il Fmi, che prevede una lenta ripresa dal 2010, i prezzi delle materie prime non avranno pressione di rialzo prima del 2012-2013. Ma quelli dei prodotti agricoli hanno già cominciato perchè i mercati sanno che gli stock sono bassi e che i capricci metereologici possono farli scendere ancora.