Reazioni allo scudo fiscale, Finocchiaro: “Peggio del cartello di Medellin”. Fitoussi: “Amnistia boomerang”

anna finocchiaro

Nel suo intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è detto convinto della necessità di «abolire i paradisi fiscali».

In Italia, però, la politica del governo in materia di scudo fiscale continua a far discutere. L’opposizione, per protesta, il 23 settembre ha abbandonato l’aula e l‘Associazione Nazionale Magistrati, sul tema, si è espressa in termini di netta condanna.

Alla fine, l’emendamento che voleva includere tra i beneficiari dello scudo anche i capitali su cui è in corso un procedimento giudiziario non è passato. Ma questo non basta a placare la pioggia di critiche che hanno accolto il provvedimento dopo la sua approvazione in Senato.

jean paul fitoussi

Tra i più duri, in Aula, il presidente dei Senatori del Partito Democratico Anna Finocchiaro: «Era più onesto il cartello di Medellin. Si è presentato con i suoi capi, con nomi e cognomi, per offrire al governo colombiano di far rientrare i capitali dall’estero e aiutare il bilancio pubblico ma il governo non accettò».

Quindi la senatrice ricorda che «i reati sanati dal nuovo scudo fiscale sono gli stessi attraverso cui operava Sindona e per avere scoperto i quali, Ambrosoli fu ucciso».

Reazioni negative anche dal mondo finanziario: l’economista francese Jean Paul Fitoussi parla di «provvedimento boomerang» e di soldi che «non resteranno in Italia».

«Anche quando si fa un condono – affonda l’economista – bisogna dare l’impressione certa e ineludibile che sia un provvedimento eccezionale e che, mai e poi mai, ne seguirà un altro. L’Italia già non gode di buona fama, da questo punto di vista. Poi ha allargato il condono facendolo diventare, di fatto, un’amnistia».

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