Regina Elisabetta, visita storica in Irlanda: 'Scacciare i fantasmi della storia'

LONDRA 17 MAG Era sul punto di – LONDRA, 17 MAG – Era sul punto di piangere? A distanza e' difficile dirlo. Ma la Regina Elisabetta, nel primo giorno del viaggio piu' difficile del suo lungo regno, si e' certamente commossa mentre le note di 'God Save The Queen' risuonavano nel Giardino della Rimembranza di Dublino dove oggi la sovrana britannica ha deposto una corona in omaggio ai caduti per l'indipendenza dell'Irlanda dalla Corona. Affiancata dalla presidente irlandese Mary McAleese, la Regina ha chinato il capo nel minuto di silenzio, rotto a a tratti dalle proteste di manifestanti contro la sua presenza e dall'elicottero che vigilava sulla sua sicurezza. Elisabetta aveva fatto 380 visite di stato in 129 paesi nei suoi 59 anni sul trono ma non era mai stata in Irlanda prima di oggi: il suo arrivo, nel giorno in cui si ricordano gli attentati di Dublino e Monaghan (33 uomini, donne e bambini uccisi nel 1974, il peggior bilancio letale al tempo dei Troubles) ha evocato una 'tempesta perfetta' di date e luoghi di sangue. Il tricolore irlandese sventolava a mezz'asta sul Giardino che commemora i morti della Rivolta di Pasqua del 1916 mentre un militare ha letto in gaelico un poema irlandese che parla della liberazione ''dalle catene e la conquista della liberta'''. La Regina ha fatto il possibile per stemperare la tensione. Sbarcata dall'aeroporto in uno squillante cappottino verde smeraldo (il colore nazionale irlandese) al palazzo presidenziale di Aras, la sovrana aveva firmato il registro dei visitatori come 'Elisabetta R', che sta per Regina in latino: uno dei momenti simbolici di una visita di pace cominciata sotto la minaccia delle bombe. Nell'ex residenza del Vicere' di Irlanda, dove suo nonno Giorgio V alloggio' da padrone 100 anni fa quando per l'ultima volta un monarca britannico visito' quella parte di Regno, Sua Maesta' e' arrivata da ospite. ''Oggi siamo partner e eguali'', avevano proclamato i ministri degli esteri delle due nazioni separate dal mare e da decenni di ''conflitti e divisioni, sfiducia e sospetti'', l'irlandese Eamon Gilmore e il britannico William Hague in un editoriale sull'Irish Times. Il Foreign Office oggi aveva confermato la visita, nonostante che nella notte gli artificieri irlandesi avessero fatto brillare una bomba carta su un autobus con 30 passeggeri diretto a Dublino. Se fosse esplosa avrebbe potuto essere una strage. Ma per gli addetti alla sicurezza, l'ordigno, che reca l'imprint dei dissidenti repubblicani della Real Ira, era piuttosto un avvertimento: un modo per far vedere che, nonostante il miglior clima creato dagli accordi del Venerdi' Santo del 1998, dal mea culpa per i Troubles del primo ministro David Cameron l'anno scorso e da ultimo dal Royal Wedding, il grande abbraccio tra la sovrana e gli ex sudditi non trova tutti gli irlandesi d'accordo. Simboli e fantasmi di un doloroso passato avevano accompagnato Elisabetta fin dall'atterraggio sulla pista della base Casement, fuori Dublino. La base prende il nome dal nazionalista Roger Casement, messo a morte nel 1916 dai britannici per tradimento. Il primo giorno della visita della sovrana si e' conclusa davanti alle miniature del Book of Kells, al Trinity College, una roccaforte di cultura britannica in Irlanda, fondato nel 1592 da Elisabetta Prima. Fuori, qualche centinaio di manifestanti tenuti alla larga da cordini di polizia bruciavano le Union Jack e si scontravano con gli agenti, mentre il Sinn Fein ha liberato nel cielo plumbeo mille palloncini neri dal suo quartier generale di Parnell Street. Ma le proteste, finora, sono state piu' contenute del temuto. I manifestanti erano meno numerosi dei giornalisti. Dai fantasmi della storia non si scappa, ma con la visita cominciata oggi 'Elisabetta R' ha forse contribuito a voltare pagina.

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