Respingimenti immigrati/ Fini: “L’Italia non ha violato il diritto internazionale ma dobbiamo sempre verificare il diritto d’asilo”

«Respingere l’immigrato clandestino non viola il diritto internazionale, ma abbiamo il dovere di verificare se tra coloro che vengono respinti c’è chi ha diritto di chiedere l’asilo». Così il presidente della Camera Gianfranco Fini, in visita ufficiale in Algeria, interviene nel dibattito politico sulla linea dura del governo contro gli sbarchi, puntualizzando che «anche noi abbiamo come tutti gli altri il dovere di verificare se tra quelli che vengono respinti ci siano persone che hanno il diritto di richiedere asilo».

In ogni caso, afferma Fini, il tema «è cosi delicato da non poter essere affrontato in maniera superficiale o, peggio ancora, propagandista. Un conto è l’immigrato clandestino, mentre un altro conto è chi gode della possibilità di chiedere asilo. Si tratta di due posizioni che non possono essere trattate allo stesso modo».

Il presidente della Camera torna poi sulle recenti frasi del premier, Silvio Berlusconi, contro l’idea di «un’Italia multietnica»: «È una questione demografica – spiega Fini – non credo abbia molto senso dire che si voglia o meno una società multietnica o meno. In Italia e nel resto dell’Ue, il numero degli stranieri è aumentato, ed è destinato a salire ancora per ragioni demografiche. Per questo una politica lungimirante in tema di immigrazione deve basarsi certamente su una garanzia di sicurezza e legalità, ma anche su una forte cooperazione internazionale: perché nessun migrante è mai felice di andarsene dalla propria terra. Nell’ambito di queste politiche, bisogna poi chiedersi cosa davvero significhi integrare coloro che legalmente stanno in un Paese diverso da quello di origine. È fallito il modello degli immigrati come enclave isolata rispetto alla società, così come è fallito il modello dell’assimilazione. Ora bisogna riflettere, e non è un problema solo italiano, cosa significhi integrare quegli stranieri di cui le società europee hanno necessità».

Le dichiarazioni di Fini arrivano dopo le critiche al governo italiano da parte del Consiglio d’Europa: secondo il commissario per i Diritti umani, Thomas Hammarberg, infatti, il respingimento degli immigrati clandestini verso la Libia «è un’iniziativa molto triste», che «mina la possibilità per ogni essere umano di fuggire da repressione e violenza, ricorrendo al diritto d’asilo».

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