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Riapriamo le miniere, in Italia ci sono 16 minerali su 34 di estrema importanza, giacimenti fermi da 30 anni

È ora di riaprire le miniere in Italia. Abbiamo giacimenti fermi da trent’anni. Ce  lo chiede l’Europa. Ce lo raccomanda il buonsenso. Ce lo impone la ragione.

Se nel 2030 l’Ue e il Belpaese non vogliono più dipendere per oltre il 65% da un unico Paese terzo (Cina) per quanto riguarda l’approvigionamento di qualsiasi materia prima strategica, deve darsi una mossa.

TEMPI TROPPO LUNGHI

Primo scoglio: oggi ci vogliono 15 anni in Europa per avere l’autorizzazione ad estrarre minerali da un giacimento. Sono tempi biblici. Tempi irragionevoli. In Canada bastano due anni, in Cina tre mesi. Inutile ricordare quanto sia urgente e necessaria una semplificazione in grado di ridurre la tempistica a mesi, non più ad anni.

Secondo scoglio: l’abbandono delle miniere ha comportato la progressiva perdita delle competenze scientifiche, tecnologiche e gestionali in materia. Qualità che non si recuperano in tempi stretti. Di qui il sorgere di talune perplessità se non addirittura un (pericoloso) senso di inadeguatezza o, peggio, di impotenza.

Terzo scoglio: la mappa dei siti italiani non è aggiornata,  checche’ se ne dica. Sì, periodicamente si tenta un aggiornamento ma poi tutto finisce in cavalleria. Eredità di una scelta politica (sbagliata ) fatta a suo tempo quando si pensava che fosse più conveniente l’importazione a basso costo “invece di investire nel rinnovamento di miniere obsolete dal punto di vista ambientale e tecnologico” (Claudia Marin).

LE MINIERE ITALIANE HANNO MINERALI IMPORTANTI

Esattamente  16 sui 34 considerati di estrema importanza dalla Ue. Ad esempio in Liguria, nel Parco del Beigua – tra Genova e Savona –  c’è il più grande giacimento europeo di titanio. Ma il TAR l’ha bloccato per ragioni ambientali.

Nei dintorni di Roma – tra Cesano e Campagnano – c’è un potenziale giacimento di litio (prezioso per costruire batterie e smartphone) che l’Enel ha scoperto nel 1974. Un pozzo geotermico dimenticato. È ancora: nelle Valli di Lanzo (Alpi Grazie piemontesi) ci sono le miniere di cobalto , queste si’, sfruttate dal 1753. Per tutto il 2023 provvederà la “Strategic Minerals”, compagnia canadese. Conclusione: l’Italia può farcela da sola. Purché si svegli.

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