Rifiuti: tonnellate in strada a Roma, rischio a Napoli

ROMA – Roma a rischio rifiuti come Napoli. Dal primo maggio in alcune zone della citta' non e' stata raccolta l'immondizia ed accanto ai cassonetti stracolmi, sono sorti cumuli malaeodoranti, pari a circa 1000 tonnellate di rifiuti. E' bufera sull'Ama, l'azienda per la raccolta dei rifiuti attaccata dai sindacati che la giudicano ''disorganizzata''. E voci di corridoio vedono in bilico l'ad, il fedelissimo del sindaco Alemanno, Franco Panzironi. Ma proprio frange estreme di alcuni sindacati avrebbero portato alla situazione attuale piu' che la chiusura di un sito di trasferenza subito rimpiazzato da un altro dal Campidoglio. Insomma, una sorta di sciopero bianco per un contratto scaduto da 5 mesi che blocca le retribuzioni e che arriva dopo il surplus di lavoro per il concertone e la cerimonia di beatificazione di Wojtyla. La Uil sottolinea che ''i lavoratori hanno cominciato a lavorare per quanto e' previsto da contratto e dagli accordi aziendali, e poi alemanno per il primo maggio ha ringraziato tutti tranne l'ama'' Fatto sta che l'emergenza sussiste e che dal primo maggio i rifiuti si sono affastellati nel quadrante sud-est della citta' da San Giovanni, al Nomentano, a Centocelle, ma ormai anche al Nomentano, tanto che fioccano le denunce e il Codacons, che ieri aveva annunciato una class-action per fare ottenere 1000 euro ad ogni romano ''perche' la citta' e' sporca'', oggi chiede al premier di Berlusconi di risolvere l'emergenza come ha gia' fatto a Napoli: inviando i militari per ripulire la citta'. Per l'Ama la raccolta e' stata rallentata per la chiusura della discarica privata della Colari a Rocca Cencia e, sottolinea, che il problema e' stato risolto grazie ad un' ordinanza del sindaco Gianni Alemanno che ha permesso l'utilizzo di un altro impianto a Rocca Cencia questa volta di proprieta' dell'Ama. ''La situazione tornera' alla normalita' entro due o tre giorni'', assicura. Dalla Provincia di Roma arriva una stoccata: sì l'Ama ''sapeva da giorni'' della chiusura di Rocca Cencia, ''si era parlato del piano raccolta in riunioni in prefettura". Insomma, l'emergenza era annunciata. Anzi, per un sindacato persino voluta ''per spingere l'azienda ad assunzioni''. La Cgil di Roma e' chiara: '''Non e' vero che i disservizi sono dovuti al mancato funzionamento delle discariche o degli impianti di trattamento. Il nostro sospetto, invece, e' che qualcuno stia favorendo la disorganizzazione in Ama per perpetrare il clima di emergenza e predisporre a nuove infornate di precari. Per la Uil ''il problema reale e' che i lavoratori dell'Ama non riescono a star dietro alla mole di lavoro richiesto e l'azienda e' disorganizzata" . Ma all'orizzonte si profilano altri problemi, questa volta al livello regionale: alcune sigle aderenti a Federlazio che si occupano dello smaltimento di rifiuti minacciano una serrata perche' da tempo chiedono un adeguamento delle tariffe sui rifiuti. ''In un momento come questo – ha commentato la presidente della Regione Lazio Renata Polverini -, pensare alla serrata non mi pare un gesto responsabile. Fino ad oggi hanno sempre risposto con grande senso di responsabilità''.

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