Ritirata la patente a un prete e un imam: guidavano ubriachi. Si difendono: “Avevo detto quattro Messe”; “Islam vieta alcool”

Due sacerdoti di due religioni diverse, un prete cattolico e un imam musulmano, sono incappati nella stessa disavventura. Fermati per un congrollo dalle forze dell’ordine, presenavano un tasso alcolico superiore al consentito e si sono visti ritirare la patente.

All’imam il giudice di pace l’ha già fatta restituire; ora tocca al sacerdote cattolicopresentarsi nell’aula di giustizia.

La vicenda di don M.C., 41 anni, bolognese, comincia venerdì sera, quando i carabinieri lo fermano, subito dopo l’uscita dell’autostrada Milano-Torino. Aveva un percentuale di alcool di 0,8, quando il tasso consentito per legge è di 0,50. Inevitabili il ritiro della patente e la chiamata ad amici e parenti per farsi portare a casa. 

Il sacerdote però si giustificato dicendo che il livello elevato di alcol non era colpa sua ma dipendeva dalla sua iper attività religiosa: “Ho celebrato quattro Messe in un giorno. Quando non dico Messa non bevo, sono astemio”.

Da qui il ricorso al giudice di pace per sostenere che l’eventuale stato alcolico non è addebitabile a una volontaria e cosciente assunzione. Nella causa, don M.C. sarà assistito dagli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona che si sono già occupati di un caso simile, quello dell’imam musulmano. L’ imam, residente a Roma, si era visto ritirare la patente perché trovato con una percentuale di alcool nel sangue dell’1%.  Anche l”imam aveva detto di essere astemio. Infatti il Corano proibisce di bere alcool, la cui presenza nel suo sangue era causata dall’uso di un farmaco anti-asma.

Giovedì scorso il giudice di pace ha restituito all’imam, Abderr Ahim Bouajaj, operaio specializzato e padre di tre figli, la patente, sospendendo il provvedimento di ritiro. Nei prossimi mesi si terrà l’udienza nel merito per la presunta guida in stato d’ebbrezza

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