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Roberto Saviano a Piacenza (oggi ore 17.30), fra don Patricello e Piantedosi, approdo al Corriere; una trappola?

Roberto Saviano, fuoco e fiamme. Da Manhattan al Festival del “Pensare contemporaneo” di Piacenza (domenica 24, Teatro Municipale, ore 17,30).

In mezzo le montagne russe della vita: lo scontro per l’accusa che gli ha rifilato don Patricello, parroco di Caivano  (“Gomorra ha fatto male a tanti ragazzini”); le critiche ricevute dal ministro Piantedosi (“iI blitz della Polizia a Caivano non sono una sceneggiata. Saviano non sa di che parla”); le unghiate del collega Massimiliano Parente (“con lui la mafia è diventata fiction, serie televisiva, sul filone redditizio di tutte le serie criminali”). 

Non solo bordate, naturalmente.  C’è anche il versante seducente. L’ultimo in ordine di tempo? Il teatro alla Troisi, alla Eduardo. È il coronamento di una carriera che i rosiconi definiscono “indecifrabile “. Saviano attore e sceneggiatore (con Mimmo Borrelli) di “Sanghenapule, vita straordinaria di San Gennaro “, un monologo di 50 minuti che è un viaggio attraverso la cultura e il sentimento popolare che si intrufola nei meandri del potere fino ai giorni nostri. Ma è anche un ritratto diacronico della città di Napoli. Non si limita dunque a rievocare la vita del Patrono ma percorre 1.700 anni di vita partenopea.

I DESIDERATA DI PIACENZA

Il pubblico del “Festival del Pensiero Contemporaneo” iniziato giovedi 21 (50 eventi, più di 60 relatori, scambi idee su clima, guerra e intelligenza artificiale) ha diverse domande per Saviano (teatro sold aut) che  partono anche da lontano. Ad esempio dall’esordio  clamoroso del romanzo “Gomorra“ nel 2006 (2,5 milioni di copie vendute solo in Italia, tradotto in 52 Paesi, best seller in dieci; 10 milioni di copie raggiunte nel 2017, varie serie tv).

Ne anticipiamo alcune di queste domande. Sono perlopiù’ delle curiosità  sulla sua vita a New York, la vita sotto scorta da 18 anni, le minacce e il progetto di ucciderlo da parte del clan dei casalesi. E poi le varie condanne subite (per plagio, diffamazione). L’ultima fatica letteraria.

LO SBARCO AL CORRIERE DELLA SERA

Roberto Saviano non finisce mai di stupire. Ha lasciato La Repubblica di Molinari- Elkann e sarà la nuova firma del Corriere della Sera. Si occuperà di redigere editoriali, terrà una rubrica su Sette, proporrà video e approfondimenti.

Dice Luciano Fontana direttore del Corriere: ”Al Corriere della Sera arriva un grande giornalista, un intellettuale, autore di inchieste coraggiose e di analisi di qualità sulla nostra società. Roberto Saviano darà un contributo rilevante all’ulteriore sviluppo del nostro sistema informativo, su carta e digitale, per un giornalismo sempre più serio, pluralista e indipendente”.

Sarà interessante verificare la convivenza con alcune delle firme, tutt’ora presenti del Corriere, nel passato oggetto di polemiche (eufemismo) da parte dello scrittore napoletano. Gli eredi di Buzzati e Montanelli hanno una memoria lunga.

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