Ha fatto sesso con centinaia di donne ed è cresciuto con un padre violento. E’ un Rocco Casalino privato e molto toccante quello che si racconta a Francesca Fagnani, nella nuova puntata di Belve, in onda martedì 28 febbraio in prima serata su Rai2. Il responsabile della comunicazione M5s si è confessato a tutto tondo, passando per il rapporto con l’ex premier Giuseppe Conte, fino a rivelare dettagli più intimi e dolorosi della sua vita privata.
Tra i momenti più commoventi dell’intervista c’è sicuramente quello in cui Casalino rivela di aver avuto un’infanzia difficile.
“Uno pensa di poter picchiare la propria moglie anche davanti ai figli e che questi dimenticheranno. Ma io non ho dimenticato nulla e non perdono”, racconta.
Sulla sua vita sentimentale, Casalino spiega di aver impiegato tempo ad accettare la sua omosessualità: “Fino a 35 anni – racconta – ho avuto una ragazza con cui facevo regolarmente sesso e a un certo punto mi ero convinto che la mia fosse una sorta di bisessualità e che potevo reggere una vita da eterosessuale anche perché desideravo una vita famigliare, dei figli”.
Quindi scopriamo anche che è stato anche un seduttore seriale di donne: “Ho insistito con tutte le mie forze ad essere etero, ho fatto sesso con centinaia di donne… Sembra strano? Anche a me. Ma non si può scegliere l’orientamento sessuale, essere gay non è un vizio”.
Tra le domande scomode Francesca Fagnani non poteva non domandargli della sua mancata candidatura alle ultime elezioni politiche.
“Io penso al bene di Conte e del Movimento – ha spiegato Casalino – Era una campagna importante e Conte era la persona giusta per far ripartire il Movimento, non volevo che ci fosse nessuna macchia. Ho fatto questa scelta per non danneggiare Conte e il Movimento e il giorno dopo mi sono pentito. E mi sono detto che potevo anche affrontare la cosa, 12 anni nel Movimento è un’esperienza che sarebbe stata utile in una fase nuova e in Parlamento”.
“Di questa cosa ne ho discusso con Conte che riteneva che le mie capacità nella comunicazione fossero importanti e mi ha detto: scegli tu, è chiaro però che c’è bisogno di te nella comunicazione. Io comunque ero convinto che avrei danneggiato e non me la sono sentita. La prossima volta però mi candido, se mi sarà offerta l’opportunità”.
Finale con gaffe, alla domanda su quali fossero i suoi scrittori di riferimento. Casalino sfoggia grandi classici della letteratura: “Dostoevskij certamente, Goethe assolutamente, Pirandello, Moravia, Baudelaire…”.
E Fagnani lo coglie alla sprovvista: “Mi dica una poesia di Baudelaire”. “Il mio problema è la memoria – va in confusione Casalino – allora, oddio…vediamo… Ora ricordo, Madame Bovary?”. Peccato però che sia un romanzo di Flaubert.
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