ROMA – Sono in tutto un centinaio, tra camion bar e venditori di souvenir autorizzati nel centro storico, con tanto di regolare licenza, nonostante la Soprintendenza abbia chiesto al Comune di Roma di allontanarli almeno dal Colosseo insieme all’esercito di centurioni e venditori abusivi che rendono l’area indecorosa. Ma i camion bar non sono mai stati multati in tutto il 2011. In un’inchiesta del quotidiano capitolino Il Messaggero, si legge che le bancarelle possono occupare al massimo un’area di due metri per uno. I camion bar, invece, quindici. “Ma da anni la fanno da padrone all’ombra del Colosseo”.
Secondo il Messaggero, il fenomeno dei camion bar è il segno del “decoro negato” della Capitale: invadono gli angoli più belli della città, si espandono raddoppiando la superficie occupata con stand e scritte pubblicitarie illeciti, limitano visuali architettoniche e deturpano aree archeologiche. Addirittura in alcuni punti violano il codice della strada occupando strisce pedonali e interi marciapiedi, in prossimità di zone molto trafficate e pericolose.
Il tutto sotto l’occhio inerme della polizia municipale, che risponde: ” Sono tutti in regola”. E, in effetti, è così perché l’autorizzazione di quei camion bar, scrive il Messaggero, risale a una delibera provvisoria approvata in occasione dei Mondiali di calcio del 1990, con scadenza il 15 luglio 1990, per garantire punti ristoro alle migliaia di tifosi approdati in una Roma ancora sprovvista di fast food moderni. Sono passati 22 anni e la delibera è diventata definitiva. Ma il Campidoglio ha risposto alla Sovrintendenza dichiarando guerra a centurioni e ambulanti irregolari ma che sui camion bar e i venditori di souvenir “non hanno mai ricevuto un verbale di contestazione di infrazioni da parte degli organi di vigilanza”.
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