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Roma, gay: vittima riconosce testimone come "aggressore"

di luiss_smorgana |26 Marzo 2012 18:34

ROMA, 26 MAR – Da testimone a possibile indagato. Questo quanto capitato ad Antonio M., che oggi era stato chiamato a deporre come testimone nel processo che vede imputati tre buttafuori, accusati di aver aggredito un ragazzo omosessuale fuori al locale Alpheus, a Roma, il 25 gennaio del 2009. Durante l'audizione Antonio M., e' stato indicato dall' avvocato Daniele Stoppello, difensore della vittima, quale altro aggressore.

Il penalista e' stato sollecitato dal proprio assistito che ha riconosciuto il quella persona uno degli aggressori.

Il presidente del collegio ha quindi sospeso la testimonianza dell'uomo informandolo di essere diventato ''indiziato di reato'', aggiornando il processo per permettere al teste di ritornare assistito da un avvocato. I fatti risalgono al 25 gennaio 2009 quando i tre buttafuori, che all'epoca lavoravano all'Alpheus, Veacesalv Vieru, Davide Ciota e Fabrizio Fortunati (quest'ultimo e' risultato essere titolare dell'agenzia di security e responsabile delle casse per pagare l'accesso alla discoteca) ''in concorso tra loro e con altri soggetti rimasti ignoti'' avrebbero cagionato ad un avventore del locale lesioni ''giudicate guaribili in 30 giorni, con un indebolimento permanente dell'organo della masticazione e con uno sfregio permanente del viso, colpendolo ripetutamente con calci e pugni in varie parti del corpo''. Secondo quanto denunciato dall'uomo i tre imputati, dopo averlo pesantemente insultato per la sua omosessualita', lo avrebbero picchiato prima nel prive' del locale e poi all'estero, colpendolo con calci e pugni. Lesioni che gli avrebbero determinato un'invalidita' permanente sia al braccio che all'apparato respiratorio. .

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