Roma, i rom sgomberati non mollano: il Comune tratta

ROMA – Dapprima 500 euro, poi il doppio, mille, se accetteranno il rimpatrio assistito. L'ordine sociale ha un prezzo: alla cifra disposta dal Comune di Roma per ciascuno nucleo familiare di rom che da ieri stazionano dentro e nei pressi dell'area della basilica di San Paolo, c'e' il rilancio del Vicariato. Ma la risposta e' negativa: dei circa 150 nomadi che ieri, dopo lo sgombero da un campo abusivo, si sono rifugiati nella basilica occupandola pacificamente, soltanto una decina hanno accettato. E in pochi minuti e' giunto un autobus che li ha portati via. Destinazione il Cara di Castelnuovo di Porto e, poi, Romania. Come ha spiegato il delegato alla sicurezza del sindaco Alemanno, Giorgio Ciardi, ''al Cara andranno le donne e i bambini mentre gli uomini passeranno la notte in un centro della capitale. A Pasqua le famiglie non saranno divise, pranzeranno insieme, saranno separate solo di notte, per poi partire dopo Pasquetta''. Mentre l'Arci e le associazioni che difendono i diritti dei rom e delle minoranze chiedono che il Campidoglio ''prenda pubblicamente l'impegno di assegnare una collocazione momentanea ai nomadi in attesa della realizzazione di un'area attrezzata'', dai microfoni di Sky Tg24 il sindaco Alemanno esprime la preoccupazione che Roma possa trasformarsi in una ''gigantesca baraccopoli''. E spiega: non si puo' offrire ''un alloggio a queste famiglie. Se accettassimo, significherebbe che a Roma arriverebbe un flusso incontenibile di persone che verrebbero qui nella convinzione di trovare una casa''. I rom hanno trascorso la notte in stanze adiacenti al chiostro, pero' quando qualcuno in mattinata e' uscito ha trovato al ritorno l'ingresso bloccato dalla gendarmeria vaticana. Ed ha stazionato all'esterno. In serata, quindi, in tanti non erano potuti rientrare e a nulla sono valse le insistenze di volontari e altri: la gendarmeria e' stata inflessibile. Quando ha cominciato a piovere, in serata, e' stata in parte messa in atto la protesta annunciata dai nomadi: ''O rientriamo oppure monteremo una tendopoli''. Le associazioni hanno portato loro tre tende che subito sono state allestite ma soltanto per consentire a una quindicina di bimbi presenti di ripararsi dalla pioggia. La situazione in realta', per tutta la giornata e' stata molto tranquilla, quasi distesa. I negoziati sono proseguiti ininterrottamente per ore ed ore con la presenza di Ciardi per il Comune, del direttore della Caritas diocesana di Roma, mons.Feroci, dei vigili urbani, e di altri. Ma i rom hanno tenuto duro: non vogliono tornare in Romania e non intendono scindere le famiglie con gli uomini da qualche parte e donne e bambini da un'altra. In serata, sono giunti tre blindati della polizia che hanno spento i motori e parcheggiato davanti all'area, sembra decisi a restarci. Intanto, in basilica le funzioni religiose sono state celebrate con regolarita'. Tutto e' pronto per la Pasqua, a cominciare dalla veglia pasquale che si terra' stasera per finire alle sei messe che saranno officiate domani dalle sette fino al pomeriggio. Per tutti, una festivita' diversa.

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