Ronde ex detenuti/ Grasso: “Valutare precedenti”. Iervolino: “Garantiscono forze dell’ ordine”

Esplode la polemica, a Napoli, tra la Regione Campania, il Comune di Napoli e la Procura antimafia e la innesca una iniziativa della Regione che in effetti lascia perplessi: fare scortare i croceristi che sbarcano a Napoli da ex detenuti.

L’iniziativa può anche essere geniale: quale miglio detective di un ex criminale? E poi Napoli è diventata, per i turisti, peggio di una casbah: i racconti di scippi e rapine si moltiplicano, spesso nemmeno denunciati. Andare a piedi per Napoli è diventato un percorso di guerra: farlo accompagnati da “uno di loro” può garantire all’ignaro turista, specie straniero, una specie di salvacondotto.

La Regione Campania nobilita poi l’iniziativa, facendola rientrare in un progetto per il reinserimento degli ex carcerati, con “gli operatori”, cioè gli ex carcerati, dislocati in alcuni punti strategici della città per scortare le comitive che vogliono fare un giro in quelle strade considerate a maggiore rischio per la sicurezza.

Gli ex detenuti impegnati nel progetto «Escodentro» dovrebbero essere circa 426. Prima di diventare operativi però devono seguire un corso di formazione di circa 60 ore. L’assessore alla Formazione della Regione Campania, Corrado Gabriele di Rifondazione Comunista, però precisa: «Sono l’esatto contrario delle ronde padane» assicurando poi che gli ex detenuti saranno seguiti da un tutor.

Critiche e commenti ce ne sono stati da subito. Si è chiesto qualcuno: bastano 60 ore per trasformare un malvivente in una guida turistica “sicura”?

E il “tutor” chi può essere? Uno dell’Esercito della salvezza o un ex secondino? 

Ora però le critiche sono venute da due fonti autorevoli. Una è il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, il quale ha espresso le sue perplessità: «Sappiamo bene che la pena deve tendere alla rieducazione, ma questo deve essere verificato in concreto e la mia esperienza con la criminalità organizzata mi dice che bisogna vedere che tipo di precedenti hanno i soggetti da reinserire».

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino: «Ognuno fa il suo mestiere, io faccio il sindaco di Napoli e non sono assessore regionale. Ringraziato le forze dell’ordine per i risultati raggiunti, e dico, anche da ex ministro degli Interni, che l’ordine lo devono mantenere le forze che lo Stato ha deputato a questo».

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