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Rosa Chemical: non per sesso ma per soldi, fortuna e fama. Zelensky, magari se faceva un po’ il fluido…

Fortuna e fama ai fluidi. E poiché di fluidi su ogni palcoscenico comincia ad esserci abbondanza, fortuna e fama ai più fluidi che non si può, almeno in immagine e rappresentazione. Rosa Chemical se ne va dal palco di Sanremo Festival facendo sentire all’inclito pubblico e alla gente pop un “viva il sesso!”. Dirà poi che gli è venuto spontaneo, quasi un’urgenza. Inverosimile. Ma anche fosse voce dal sen fuggita e non voce dal copione recitata, Rosa Chemical stava in quel momento celebrando il trionfo non del sesso (che di suo poverino c’entra poco anche se è diventato prezzemolo per ogni minestra). Rosa Chemical celebrava il successo di una nuova maschera della commedia all’italiana: il fluido. Al fluido arride successo e fama e anche soldi, che non guastano. Però attenzione: per fare il fluido occorrono ingredienti e materie prime che fanno del sesso, quale che sia, un optional.

Fingere di vivere in Iran

Primo ingrediente: atteggiarsi in ogni parola e movimento, fin quasi a convincersene mediante training autogeno, di vivere in Iran. Tutto Sanremo Festival ma tutta l’atteggistica (si passi il neologismo) dei palcoscenici (non solo canori) si muove come qui da noi ci fosse una polizia della retta sessualità, come ci fosse un divieto di omosessualità e ronde percorressero il paese per farlo rispettare, come, soprattutto, se la libera scelta sessuale e la sua manifestazione pubblica fossero soggette a sanzioni e punizioni, magari galera. Dai più potenti e ufficiali megafoni e altoparlanti pubblici si denuncia il silenzio imposto. Dai vertici delle carriere artistiche si denuncia la discriminazione subita. Far finta di vivere in Iran è la materia prima base per la creazione del fluido.

Libertari e homme o femme maduit

Secondo ingrediente: il vivere in un Iran universale (e non, come davvero è, in uno Stato e una società tolleranti e liberali) comporta e consente l’eroismo di essere libertari. Non è vero, vero niente: l’Iran casalingo non c’è. Ma si fa come se ci fosse e quindi non si può che essere libertari e ribelli. Per fugare la domanda, purtroppo inevitabile, del ribelli contro chi e cosa, ci sono due strade. Si può imboccare quella che dice: ribelli contro lo Stato, il Sistema…Ma riesce un po’difficile quando del Sistema si sta nel cuore e quando il Sistema ti accompagna e tutela e promuove nel prendere fama, fortuna, successo e soldi. Evaporati in altra galassia autoironia, senso del ridicolo e della misura, si farebbe un po’ fatica a vivere come epica rivolta quella di un/una star del fluido a Sanremo che denuncia di essere sfruttata dalla televisione, dalle multinazionali degli smartphone e da Amadeus “padrone”.

Forse, forse, gli scapperebbe da ridere anche al fluido e non verrebbe granché. L’altra via è quella dell’uomo e donna “maledetti”. Ecco, vestirsi come da canone della commedia dell’arte da homme o femme maduit. Abbondanza di neri, buona quota di segnalatori di sensibilità al feticismo, bigiotteria varia da umanità perduta. Lo stesso transfert, chiamiamolo così, per cui al circo i clown hanno il naso finto, grosso e prevalentemente rosso e ai piedi scarpe che sono lunghe come pinne.

Libertari e maledetti nel nostro Iran quotidiano

Vestirsi, presentarsi così e magari essere anche convinti di essere veri. Di certo vestirsi e presentarsi così e magari anche convinti di essere veri non comporta nessuna repressione, esclusione, marginalizzazione. Non si rischia nulla, nulla di nulla del sofferentemente denunciato. Non loro, non quelli che vanno sui palcoscenici. Rischiano successo, fama, fortuna e soldi. Non tutti ci riescono ma questo è il massimo rischio che corrono. Quello del fluido che si mostra a dar scandalo di sé e con se stesso come tramite dello scandalo è in realtà…verrebbe da dire sesso più che sicuro, è conformismo protetto e garantito, conformismo che più opportuno non si può. opportuno quanto a possibilità di essere premiato. Come premiato? Con fortuna e fama, successo e soldi.

Rosa Chemical e i privilegi accordategli

Provate, se siete in grado di salire su un palcoscenico e titolati a farlo, provate senza essere fluidi e indossarne la divisa, a mostrare da quel palco un plug anale (l’oggetto che si infila nell’ano per darsi o dare piacere e anche per “significare” sottomissione), provate a farlo senza essere fluidi e riconosciuti come tali e vedrete se la soccorrevole e comprensiva stampa vi tutelerà dicendo “sexy toys” invece che plug anale. E provate, senza la patente e la licenza di fluidità, a recitare in pubblico, anzi in platea, le movenze e le posture dell’accogliere, anzi cercare il pene altrui nell’ano proprio e vedrete se soccorrevole e comprensiva stampa vi tutelerà dicendo “simula atto sessuale” invece di dire su struscia col sedere sul membro di Fedez. Provate a farlo senza essere protetti dalla qualifica di fluidi e misurerete di quali privilegi gode oggi la qualifica stessa.

A proposito di donne e rispetto

E fate un piccolo gioco di immaginazione: se una qualsiasi donna sul palco di Sanremo avesse adottato lo stesso look (ideal tipo tra la ninfomane e la prostituta) e fosse andata a strusciarsi/sedersi su gambe e bacino maschili, quella donna non sarebbe stata giustamente accusata di svilire, sfregiare ruoli e identità femminili? Certo che sì. Invece Rosa Chemical e i fluidi possono, indenni. Hanno licenza, salvacondotto. Anzi no, non è che abbiano solo permessi e concessioni che altri non hanno. Hanno successo, fortuna e fama.

In un mondo artificiale ma non posticcio

Fortuna e fama ai fluidi e il fluido come maschera di successo nella socio-commedia italiana è la realtà di un mondo artificiale. Artificiale ma non posticcio, costruito, ma non di cartapesta. Un mondo che per niente corrisponde a quello profondo con ancora lande sterminate di misoginia e omofobia. E che neanche corrisponde a misura del mondo degli emancipati e progressisti che fino a che lo vedono al cinema o in tv…Un mondo costruito artificialmente sia su una conquista di civiltà di cui andare fieri, sia su una menzogna di lobby di cui vergognarsi a subirla. La conquista di civiltà, enorme conquista che per millenni è mancata e che ancora oggi manca a gran parte della popolazione mondiale, è una società dove l’omosessualità o la fluidità sessuali hanno smesso di essere vizio, devianza, depravazione. La menzogna di lobby è che omosessualità e fluidità sessuali siano virtù, abilità piene, il nucleo stesso e l’essenza della libertà tutta e delle civili libertà. La menzogna di lobby è che omosessualità e fluidità sessuali siano migliori, più piene e più libere. Menzogna di lobby può essere così potente e al tempo stesso così dissimulata nella sua natura? In tempo di lobby…

Zelensky, magari se faceva un po’ il fluido…

Ricordate, appena ieri? Appena ieri Zelensky era il personaggio principale designato dalla sceneggiatura mediatica e sociale su Sanremo Festival. Appena ieri…Il canovaccio reale, il grande e genuino spettacolo di Sanremo Festival ha mostrato come la comunità, il pubblico, la gente, diciamo meglio, lo spirito della nazione non avesse nessuna voglia di tollerare lo scandalo del vedersi sbattuto in faccia la realtà (e relativi pensieri e doveri) di una guerra, dell’essere in guerra dentro una guerra che non si spegne con l’aspersione dell’acqua santa del chiamarsene fuori. Lo scandalo che siamo in grado di reggere è quello recitato sfacciato dal fluido, dai fluidi. Zelensky, magari se faceva un po’ il fluido gli davano, gli davamo la diretta senza limiti. Come a Rosa Chemical.

 

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