Russia/ Record di incassi per un film che racconta la guerra sovietica in Afghanistan. Sul grande schermo le analogie con l’Iraq e gli Usa

Il più grande successo cinematografico dell’era post-sovietica in Russia è un sanguinoso film strappalacrime che ricorda ai russi un argomento che molti vorrebbero dimenticare: i dieci anni della guerra in Afghanistan e il disastroso ritiro delle truppe sovietiche nel 1989, a quanto riferisce il New York Times.

Molti considerano il film, intitolato ”Compagnia 9” una metafora del pantano ceceno, della guerra degli Stati Uniti in Vietnam, di quella in corso in Afghanistan o addirittura del crollo dell’Unione Sovietica. Il film, che riempie le sale cinematografiche russe, ha incassato da quando è uscito lo scorso settembre 23,47 milioni di dollari, quasi il doppio di quanto incassato dagli ultimi episodi di ”Il Signore degliAnelli” e ”Guerre Stellari”.

”Nessuno si aspettava un successo del genere”, dice Aleksandr Rodyansky, ad di CTC Media Inc., che ha prodotto il film con un esborso di 9 milioni di dollari, in Russia considerato un record. ”Compagnia 9” ricalca la traccia di ”Apocalypse Now” e ”Platoon”, rappresentando giovani di ogni estrazione sociale, dal ragazzo di campagna all’aspirante artista, che combattono una guerra che non capiscono, agli ordini di ufficiali mentalmente sconvolti dal conflitto.

Regista e interprete del film è Fyodor Bondarchuk, che ricorda come anche i veterani russi dell’Afghanistan, al pari di quelli americani del Vietnam, sono stati accusati di massacri di civili, e una volta tornati in patria sono diventati alcolisti violenti. Bondarchuk interpreta il ruolo di un ufficiale esausto della guerra che tornato a casa spera di dimenticare i suoi incubi con l’alcol.

Uno spettatore intervistato dal New York Times si dice grato ai produttori del film, solo per aver affrontato l’argomento dell’Afghanistan, di cui in Russia si preferisce non parlare troppo. E un ex-paracadutista ha detto che ”Compagnia 9” è ”un encomiabile monumento per i ragazzi caduti”.

Bondarchuk ha dichiarato: ”Non ho fatto un film sulla guerra in Afghanistan. Ho fatto un film sull’amicizia, sul cameratismo e sull’amore di ragazzi le cui condizioni ricordo per essere stato a 18 anni nell’esercito nel 1985”. E riguardo alle analogie con la situazione attuale ha detto di essere felice che la gente l’abbia notato. «Dopo aver visto il film molti parlano della Cecenia. Ed altri paragonano quanto accaduto in Afghanistan alla situazione in Iraq».

Il film ha suscitato dibattiti sulla stampa russa e su internet riguardo al fatto se possa essere considerato patriotico oppure no. La storia di una vera compagnia su cui è fondato lo rende problematico. Bondarchuk è stato accusato di aver esagerato con le scene di sanguinose perdite da parte di soldati dimenticati durante il caotico ritiro sovietico dall’Afghanistan. Una di esse mostra il massacro di un gruppo di militari cui era stato ordinato di presidiare un’altura diventata ormai di nessun valore da un punto di vista bellico.

”Compagnia 9” è stato elogiato dal giornale del ministero della Difesa, ”Stella Rossa”, secondo cui «la cosa più importante è che tra coloro che lo hanno visto ci sono molti giovani, gli stessi che in caso di disastro dovrebbero affrontare la morte come la Compagnia 9 in Afghanistan o la Compagnia 6 in Cecnia».

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