RUSSIA-UKRAINA: GAS, FINORA NESSUN CALO FORNITURE VERSO LA UE

L'Unione europea non ha registrato alcun calo nei volumi delle forniture di gas russo che transita per l'Ucraina, ma continua a monitorare molto da vicino la situazione. Lo rileva un portavoce dell'esecutivo di Bruxelles. «Nessuna variazione è stata registrata. Stamattina i volumi delle forniture erano normalì, ha detto il portavoce. Continuiamo però a seguire molto da vicino la situazione», ha aggiunto.

L'Ucraina intanto cerca di rassicurare l'Europa sulle forniture di gas che per l'80% transita per Kiev. Ieri una nuova pagina nella "guerra" tra Russia e Ucraina: il colosso dell'energia Gazprom ha annunciato il taglio delle forniture di gas all'Ucraina, colpevole di non aver saldato il proprio debito con Mosca (più di due miliardi di dollari). Ma Kiev ribatte: è la Russia che non ha rinnovato il contratto sulle tariffe di transito che gli ucraini vorrebbero rialzare.

Gazprom ha accusato inoltre oggi la controparte ucraina di furto per i 21 milioni di metri cubi trattenuti da Kiev in conto pagamento dei diritti di transito. «La parte ucraina riconosce apertamente che sta rubando il gas destinato al transito in Europa, nella misura di 21 milioni di metri cubi ogni giorno», ha denunciato Gazprom. Il portavoce del colosso russo Serghei Kuprianov ha aggiunto che Naftogaz Ucraini non ha concordato con la parte russa i volumi del gas in transito per domani, per cui la compagnia russa ha aumentato i flussi verso l'Europa attraverso i gasdotti bielorussi. Kuprianov ha aggiunto che la controparte ucraina Naftogaz Ukraini «sta evitando la ripresa dei negoziati».

Delegazione Ucraina nei paesi Ue. Oggi una delegazione della compagnia energetica ucraina Naftogaz Ukraini e di rappresentanti governativi, guidata dal ministro dell'energia Iuri Prodan, è partita per un tour in Europa, prima tappa la presidente di turno dell'Ue Repubblica ceca, per rassicurare l'Europa sugli approvvigionamenti di gas russo dai tubi ucraini. La delegazione intende anche «consultare specialisti europei in merito ai negoziati» con Gazprom.

Ue: nessun intervento finché rifornimento adeguato. La disputa tra Russia e Ucraina è un problema bilaterale e al momento non creerà problemi di approvvigionamento di gas all'Europa Occidentale. Lo ha detto la presidenza di turno dell'Unione europea, appena passata alla Repubblica Ceca. Un portavoce del presidente ceco ha dichiarato che «è abbastanza inaccettabile per l'Unione europea che un conflitto tra due compagnie private possa in qualche modo compromettere il rifornimento di gas» ai Paesi membri, tuttavia, ha precisato che «al momento riteniamo che sia una questione bilaterale e che sarà risolta dalle due compagnie o dai loro governi». Inoltre, ha sottolineato che l'Ue non interverrà «fino al momento in cui la pressione di gas non raggiungerà dei livelli minimi».

Le trattative tra Mosca e Kiev. Mosca e Kiev hanno assicurato la ripresa delle trattative. Ma dal numero uno di Gazprom, Aleksei Miller, è arrivato ieri sera un ammonimento duroall'Ucraina: se il prezzo agevolato di 250 dollari per 1.000 metri cubi di metano proposto dalla parte russa per i rifornimenti destinati all'Ucraina sembra eccessivo a Naftogaz Ukraini, si tornerà a trattare sulla base dei prezzi di mercato, partendo dai 418 dollari per 1.000 metri cubi che erano la cifra inizialmente annunciata.

La lotta politica interna in Ucraina. Secondo esperti russi, la posizione ucraina sui prezzi comunque agevolati è incomprensibile, se non alla luce della lotta politica interna e delle tattiche preelettorali (su Kiev pesa l'ipotesi di elezioni politiche anticipate, e a fine 2009 si terranno quelle presidenziali) fra il presidente Viktor Iushenko e la premier Iulia Timoshenko. La premier al momento è di fatto estromessa dal negoziato per disposizione del capo di stato. Iushenko ha inviato una lettera ai leader del G8, nella quale spiega la posizione ucraina e avanza l'ipotesi di un contratto a lungo termine sul gas in transito da concludere con Mosca nel 2009. Ma la Russia ricorda che un contratto in merito esiste già e scadrà solo il 31 dicembre 2010.

Per ora la pressione nei tubi europei non cala: Mosca ieri ha detto di avere aumentato il pompaggio, fatto che compensa il prelievo di 21 milioni di metri cubi giornalieri che Kiev ha annunciato come pagamento dei costi di transito.

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