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Salario minimo, lavoratori spagnoli più tutelati degli italiani? il confronto è a favore dell’Italia

Salario minimo, lavoratori spagnoli più tutelati degli italiani? Un confronto dimostra la differenza ma a favore dell’Italia.
da Italia Oggi
Il problema è facile da descrivere. In Italia c’è una realtà raccontata dal mainstream e quella invece riscontrata oggettivamente nella vita vissuta.

Uno di questi aspetti riguarda lo stracitato modello spagnolo, richiamato da politici di sinistra in ogni dibattito televisivo sul lavoro ovvero in ogni editoriale. Di colpo i “progressisti italici” avrebbero scoperto che in Spagna i lavoratori verrebbero trattati meglio, pagati di più e con diritti a iosa.

E questa è la narrazione immediatamente rilanciata dagli appiattiti giornaloni, che non si preoccupano di verificare la veridicità di queste affermazioni rilanciate e citate, a proposito o meno, in ogni occasione utile.

La realtà che in Italia si stenta a comprendere, o più probabilmente non c’è interesse a farlo, è che la Spagna dal punto di vista lavoristico è culturalmente e normativamente arretrata rispetto all’Italia. Non di poco, ma di anni luce…

Il giorno in cui sarà creato in Spagna un sistema garantista per i dipendenti come quello italiano (dove non si può licenziare a piacimento, pagando una mensilità, come in Spagna; o introducendo il Tfr, che lì non esiste) allora il sistema spagnolo potrà pensare di competere con quello italiano.

E ci fermiamo alle due differenze più macroscopiche, perché poi ci sono anche i vari permessi (sindacali, per concorsi, per rol) e assenze giustificate (matrimonio, gravidanza, parto, assistenze varie, legge 104, ecc).

Senza parlare dell’abbondanza economica dei rapporti di lavoro dei Ccnl, che prevedono le mensilità ulteriori rispetto alla 13esima. Insomma, ecco tutto quello che rende il sistema italiano per i lavoratori quanto più attraente e garantista.

Ma con la Spagna non c’è proprio partita. Eppure, il Ministro del Lavoro spagnolo, Yolanda Diaz , dotata della tipica spocchia radical chic, è stata invitata a parlare in Italia alla Festa dell’Unità. Le è stato chiesto di testimoniare la bellezza del sistema spagnolo, in cui è stato fissato il salario minimo orario. Ma i sistemi vanno guardati nella loro interezza e non per singoli (e improbabili) istituti.

E lo sguardo d’assieme ci restituisce una fotografia nitida e chiara. I lavoratori italiani hanno maggiori diritti economici e più certezza del proprio lavoro rispetto ai colleghi spagnoli. I quali, il giorno che scopriranno il regime di maggior favore vigente nel nostro Paese, faranno una rivoluzione sommergendo sotto un diluvio di pernacchie la spocchiosa ministra di Podemos e i suoi sodali italiani.

 

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