ROMA – Salvini sui Rom è sempre aggressivo. Altre parole dal Papa, da Mattarella e ovviamente dagli stessi Rom.
Matteo Salvini, leader della Lega, affida a Twitter il suo pensiero:
“Oggi è la Giornata internazionale di Rom, Sinti e Caminanti. Se molti di loro lavorassero di più e rubassero di meno, se molti di loro mandassero i figli a scuola invece di educarli al furto, sarebbe davvero una festa…..”.
Non la pensano così i diretti interessati. Marco Zanne, della Associazione 21 luglio Onlus, nel corso di un convegno in Senato, ha detto che
“l’antigitanismo” è uno degli elementi che caratterizza la nostra società: nel 2017 sono stati registrati 182 episodi di discorsi d’odio nei confronti di rom e sinti di cui 51 (28,1% del totale) sono stati classificati di una certa gravità. Gli episodi sono stati concentrati nel Lazio, Veneto, Emilia, Lombardia, Piemonte e Toscana, È da segnalare un incremento del 4% degli episodi d’odio rispetto al 2016, anno in cui erano stati rilevati un totale di 172 episodi.
Il Papa Francesco, prima della preghiera del Regina Caeli, al termine della messa in Piazza San Pietro nella Giornata della Divina Misericordia :
“Un saluto speciale rivolgo ai Rom e ai Sinti qui presenti, in occasione della loro Giornata Internazionale, il ‘Romanò Dives'”. “Auguro pace e fratellanza ai membri di questi antichi popoli – ha proseguito -, e auspico che la giornata odierna favorisca la cultura dell’incontro, con la buona volontà di conoscersi e rispettarsi reciprocamente. E’ questa la strada che porta a una vera integrazione”.
“Cari Rom e Sinti, pregate per me e preghiamo insieme per i vostri fratelli rifugiati siriani”,
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
“In occasione della Giornata internazionale dei Rom, Sinti e Caminanti, desidero rivolgere il mio augurio a tutte le persone che hanno radici nella cultura millenaria di questi popoli antichi, e che ne condividono, oggi, i problemi, le difficoltà, le speranze.
“Ricorrenza del primo storico Congresso mondiale del popolo Rom, che si tenne a Londra nel 1971, questo giorno sottolinea il valore della memoria, linfa preziosa per tenere viva l’identità e la coscienza collettiva, nella partecipazione positiva allo sviluppo delle realtà in cui le famiglie e le comunità Rom sono oggi inserite.
“Un’esperienza, quella dei Rom, Sinti e Caminanti in cui resterà indelebile il Porrajmos, l’olocausto dei loro popoli, tributo di sangue spaventoso per i numeri e per le sofferenze che la ferocia nazista impose a giovani e anziani, a donne e bambini. Questa tragedia appartiene a pieno titolo alla comune storia europea e costituisce appello ulteriore alla responsabilità per superare pregiudizi, arbitrarie generalizzazioni e diffidenze residue che alimentano discriminazioni, xenofobie, ostilità.
“Le convenzioni internazionali sottoscritte dal nostro Paese, a partire da quella relativa allo statuto delle persone apolidi del 1954, a quella relativa alla riduzione della apolidia del 1961, impegnano l’Italia a favore della inclusione di persone e culture, per assicurare pari opportunità nell’esercizio dei diritti, compresi quelli economici e sociali. La strada dell’integrazione, nel rispetto della libertà di espressione di ciascuna cultura, è il punto di forza della comune vicenda europea”.