Le grandi manovre estive nella sanità lombarda hanno segnato due risultati: un bottino da far invidia per Cl e l’avanzata della Lega. Per Comunione e Liberazione il punto è di quelli che pesano. Perché il governatore della Regione Roberto Formigoni ha deciso di piazzare il sessantenne Giancarlo Cesana, “medico di Dio” dal curriculum più che ottimo, sulla poltrona più ambita, quella del Policlinico. Da cui, forse non tutti sanno, dipende anche la Mangiagalli. Un dettaglio non da poco se si pensa che la clinica vanta da sempre un ottimo reparto di ginecologia in cui si praticano ogni anno anche decine di aborti. Non che sia un vanto tout court, ma ora dalle parti della Mangiagalli si teme che il neo presidente ciellino possa legare le mani a qualcuno.
Quanto al curriculum di Cesana niente da dire. Specializzato in psicologia e medicina del lavoro, ordinario di Igiene alla Bicocca, coordinatore scientifico del San Giuseppe, è anche il pupillo di don Luigi Giussani, fondatore del movimento ecclesiale di cui fino a qualche tempo fa era proprio Cesana il leader indiscusso.
Ma c’è di più, perché Formigoni e Cesana sono legati da profonda amicizia. Il medico brianzolo fu infatti suo fidato collaboratore in materia di sanità, aiutandolo anche a redigere la riforma ospedaliera degli anni ’90 avviata in Lombardia dall’allora neo governatore. Ora Cesana verrà ricompensato perché oltre a dirigere il Policlinico si troverà a gestire i 180 milioni necessari al suo restyling.
I ciellini hanno messo prima gli occhi e poi le mani anche sul Niguarda, altro grande cantiere sanitario, alla cui direzione è arrivato Pasquale Cannatelli. Mentre l’altro dg di fede Cl, Luigi Corradini, è stato trasferito al Fatebenefratelli.
Nella partita di nomine è avanzata anche la Lega con il presidente dell’Istituto dei Tumori, Antonio Colombo, e la riconferma del direttore generale del Besta Giuseppe De Leo.