Scajola: “Difendo la Cgil, siamo pronti al dialogo e se usciremo dalla crisi il merito sarà anche dei sindacati”

Pubblicato il 18 Maggio 2009 - 18:22 OLTRE 6 MESI FA

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, difende la Cgil e si dice pronto e favorevole ad un dialogo con i sindacati.

«Nel sindacato, e nella Cgil in particola­re – spiega il ministro – ci sono due atteggiamenti. La grande maggioranza si sta comportando con mol­to senso di responsabilità, e lo stiamo veri­ficando ai tavoli sulle crisi settoriali aperti al mio ministero, ma c’è anche una minoranza che rimpiange il conflitto sociale e da anni contesta la con­certazione, dimenticando che è grazie alla concertazione e alla politica dei redditi che negli ultimi 15 anni l’Italia è entrata nell’euro. Mi chiedo dove saremmo oggi, e dove sarebbe la disoccupazione, se aves­simo ancora la vecchia liretta. Dovrebbero chiederselo anche i Cobas, ad ogni modo se si uscirà dalla crisi, il merito sarà anche del mondo sindacale».

Scajola è stato poi sollecitato sulla questione Fiat, con i sindacati che chiedono chiarezza per i nuovi impianti: «Marchionne ha sempre detto e ribadi­to, anche nei giorni scorsi, che non si pre­vedono chiusure in Italia. Certo, la doman­da mondiale di auto è calata del 30-40%. La strategia Fiat è aggregare attorno a Tori­no Chrysler e Opel per creare il secondo gruppo mondiale resistendo con maggiori volumi e prodotti più evoluti. Sarei più preoccupa­to se la Fiat fosse rimasta ferma o se fosse stata l’Opel a comprarla».

L’ultima questione analizzata dal ministro è quella sulla crisi, con gli italiani che guadagnano il 17% in meno rispetto alla media Ocse: «C’è un problema di pressione fiscale sui lavoratori: Berlusconi ha da sempre l’obiettivo di ridurla. Nella situazione at­tuale abbiamo agito bloccando la spesa pubblica proprio per evitare di dover au­mentare la pressione fiscale».