Sciopero Cgil, 6 maggio in piazza: Più lavoro e meno fisco

ROMA – La Cgil torna in piazza con un nuovo sciopero generale a meno di un anno dall'ultima mobilitazione: lo stop di domani, il primo con Susanna Camusso alla guida dell'organizzazione e il quarto dall'insediamento dell'attuale Governo, sempre senza le altre sigle sindacali, punta a chiedere all'Esecutivo una svolta contro il declino e un cambio di marcia sul fronte del fisco e del lavoro. ''Mi aspetto una grande risposta positiva e quella attenzione e voglia di non rassegnarsi'', dice il leader Cgil alla vigilia che definisce la sua una ''scelta di responsabilita''' ed ''una occasione straordinaria, uno strumento straordinario'' per chiedere al Paese e al governo di cambiare: ''ci vuole un'altra politica economica che parta dal fisco e dal lavoro''. Il sindacato accusa il Governo di limitarsi a ''galleggiare'' provocando di fatto un arretramento del Paese. ''Ci vuole una svolta urgente – sottolinea la Cgil – che parta dalla difesa del lavoro dagli effetti ancora molto duri della crisi, dalle scelte depressive del Governo e dall'attacco ai diritti e alle tutele''. Difesa del lavoro esistente quindi ma anche attenzione a chi un'occupazione non ce l'ha o l'ha persa e fatica a trovarne un'altra. ''La disoccupazione – ha detto il segretario generale, Susanna Camusso – e' sotto la media europea solo in apparenza. In nessun altro Paese ci sono intere zone dove quella giovanile e femminile e' oltre il 50%''. Nelle circa 100 piazze nelle quali si stanno organizzando le manifestazioni (Camusso parlera' a Napoli) la Cgil si prepara a chiedere una riforma fiscale che riduca le tasse sul lavoro dipendente e sui redditi da pensione incrementando invece l'imposizione sulle grandi ricchezze. Di fatto dopo la mobilitazione di domani la Cgil comunque dovra' affrontare il problema del confronto con le altre organizzazioni dopo anni di divisioni. Il sindacato non ha firmato l'accordo interconfederale del 2009 sulla riforma del sistema contrattuale e non ha siglato in questi anni alcuni dei piu' importanti contratti di lavoro (pubblici, metalmeccanici e commercio per circa 6,5 milioni di lavoratori dipendenti nel complesso). Sul tema dei contratti proprio la settimana prossima si concentrera' il direttivo della Cgil (il 10 e l'12 maggio) discutendo la proposta della segreteria sulla revisione del modello (riduzione del loro numero e previsioni di forme di tutela piu' generale) da presentare alle altre organizzazioni. Ma l'assise sara' naturalmente l'occasione per fare una valutazione sull'andamento della protesta e sulle modalita' migliori per sostenere le richieste al Governo ma anche per un confronto con la Fiom dopo il comitato centrale dei metalmeccanici del sindacato previsto per il giorno prima, lunedi' 9 maggio. .

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