Scoperto a Torino meccanismo che causa scompenso cardiaco

Torino – I meccanismi che causano lo scompenso cardiaco potranno essere bloccati attraverso tecniche di inibizione farmacologica o genetica. La scoperta arriva dal Centro di Biotecnologie Molecolari dell'Università di Torino, che ha condotto per quattro anni una ricerca, guidata dal professore Hirsch, i cui risultati sono stati pubblicati su 'Circulation' e 'Molecular Cell', due prestigiose riviste internazionali nei campi della cardiologia e della biologia molecolare. Gli studi, che hanno coinvolto altri laboratori europei e statunitensi, aprono nuove strade per lo sviluppo di farmaci da utilizzare nella cura dello stesso cardiaco, ancora oggi ai primi posti tra le cause di mortalità nel mondo e, in particolare, nei Paesi occidentali. Le sue cause sono in gran parte note e sono rappresentate da tutte quelle condizioni che sottopongono il cuore a grandi stress, ad esempio, la pressione alta, l'infarto e le alterazioni delle valvole cardiache. Entro certi limiti, il cuore cerca di rispondere aumentando il suo carico di lavoro ma, nel lungo periodo, va incontro a un danno irreparabile, perché il muscolo cardiaco si sfianca e pompa sempre meno sangue. Le attuali terapie mediche sono in grado di ridurre i sintomi e di migliorare la prognosi, ma sono molti i pazienti che tendono comunque a peggiorare, fino alla necessità del trapianto di cuore. Ciò che finora era sconosciuto, invece, era il meccanismo coinvolto nello scompenso, un elemento, questo, che ha limitato per molto tempo lo sviluppo di nuove e più efficaci terapie.

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