«Ho letto la relazione dell’Autority e trovo che in alcune parti esuli dalle proprie competenze. Il rischio è quello di creare difficoltà alle grandi imprese nazionali». Lo ha detto il ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scajola, commentando uno dei passaggi della relazione presentata oggi dal presidente dell’Autorità per l’energia Alessandro Ortis, nella quale si sollecita lo scorporo di Snam Rete Gas dall’Eni. Il ministro ha parlato a margine della visita alla centrale nucleare di Mochovce di Slovenske Elektrarne di cui l’Enel detiene il 66% del capitale.
«L’Autorità – ha sottolineato Scajola – in modo meritorio ha sostituito, per alcuni periodi, le carenze della politica energetica governativa ma poiché Costituzione vuole che siano i governi a indirizzare le politiche di sviluppo, ognuno ha i propri compiti e deve mantenere rigorosamente le rispettive competenze».
Scajola ha risposto così al presidente dell’Authority, Alessandro Ortis, che nella Relazione annuale al Parlamento è tornato a sottolineare l’urgenza della separazione proprietaria di Snam Rete Gas e ha evidenziato i limiti del decreto anti-crisi nella parte che prevede la cessione di quote di gas, auspicando la dilatazione dei volumi e del periodo previsti, per favorire i consumatori e promuovere la concorrenza.
Sul richiamo alla necessità di uno scorporo di Snam Rete Gas Scajola ha detto: «Ci sono posizioni accentuate che non vedo in altri Paesi come Francia e Germania e che potrebbero creare difficoltà a grandi imprese nazionali. Il compito dell’indirizzo del governo è quello di mantenere un equilibrio tra le grandi imprese e il mercato libero». Il ministro ha quindi sottolineato la validità del metodo della “moral suasion”‘ che obbliga l’Eni a vendere 5 miliardi di metri cubi di gas sul mercato: «È un metodo che intendiamo portare avanti perchè non dobbiamo creare squilibri».