Scuola: oggi i test invalsi alle elementari con code e polemiche

ROMA – Nuovo round oggi per i test Invalsi. Se ieri a cimentarsi con i quiz preparati dall'Istituto di valutazione sono stati, per la prima volta, gli studenti delle superiori, oggi e' toccato alla scuola primaria. Gli alunni delle seconde e delle quinte classi hanno dovuto affrontare la prova di italiano preceduta, per i piu' piccoli, da una prova preliminare di lettura della durata di due minuti. In molte scuole anche oggi le classi sono rimaste deserte e a quelle di ieri si e' aggiunta una nuova polemica, stavolta relativa agli alunni disabili. Portavoce della protesta la scuola Iqbal Masih di Roma. Per genitori e docenti dell'istituto romano ci sono discriminanti ''nei confronti dei bambini diversamente abili, in palese violazione di tutti i principi concernenti l'integrazione di questi ultimi. Nella circolare degli adempimenti per la somministrazione delle prove, si chiede di segnalare la tipologia di disabilità che colpisce il singolo bambino, in modo da 'considerare a parte i risultati degli alunni disabili e di non farli rientrare nella elaborazione statistica'. Addirittura si dice che la singola scuola può decidere di non far partecipare alle prove i bambini con disabilità''. Ce n'e' abbastanza per aprire un nuovo fronte di contestazioni. Intanto i test andranno avanti anche domani (prova di italiano, di matematica e questionario-studente per le prime medie) e venerdi' (prova di matematica per le seconde e quinte della primaria e questionario-studente per le quinte). Saranno accompagnati pero' dallo sciopero indetto dall'Unicobas: domani all'ultima ora -''tanto basta – assicura il sindacato – perche' le prove non vengano completate'' – e venerdi' per l'intera giornata. La protesta coinvolgera' insegnanti e Ata, di ruolo e e non, e culminera' in una manifestazione nazionale a Roma con studenti e genitori. Anche molti collettivi studenteschi avranno parte attiva nel boicottaggio delle prove, consegnandole in bianco o non recandosi a scuola. Sostegno a chi contesta i test Invalsi anche dalla politica. ''Aderisco e sarò presente alle iniziative di genitori e alunni che per sottrarsi alla buffonata dei test Invalsi non stanno mandando a scuola i propri figli, improvvisando lezioni in piazza'' ha annunciato il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica secondo il quale la cifra spesa per questi test ''è un insulto a tutti gli insegnanti che non riescono a prendere servizio a causa della mancanza di fondi, agli alunni ai quali viene proposta un 'offerta didattica sempre più scadente''. L'Unione degli studenti, da parte sua, definisce ''ingiuste'' le sanzioni per il boicottaggio delle prove invalsi e ''illegali'' le sospensioni decise da alcuni presidi, annuncia battaglia e mette a disposizione il proprio sportello ''Sos diritti'' per tutti i ragazzi nei cui confronti sono stati adottati provvedimenti disciplinari.

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