Scuola: sei rosso? Caos scrutini? Presidi creativi? La vera notizia è che già alle medie il 48 per cento dei ragazzi e’ “insufficiente”

Le cronache raccontano addirittura di Maria Aurelia Messina, preside della scuola media Cipro di Milano, che ha convocato “gruppi di autocoscienza”. I presidi alla ricerca dell’io e del noi smarrito? No, alla ricerca del che fare con gli scrutini di fine anno. Basterebbe la coscienza del ruolo, senza scomodare la psicologia sociologizzante o viceversa la sociologia intinta nei breviari di psicologia, comunque con le notizie non si polemizza: fanno sedute di gruppo. E ne escono, riunione dopo riunione, con ogni tipo di idea: il sei con asterisco, cioè la promozione segnalata pudicamente ma graficamente come promozione di serie B. Oppure il “sei con nota”. Nota a margine che non si legge ma si segnala. Oppure il sei con comunicazione riservata alla famiglia, del genere te lo dico in confidenza e in privacy che è sei ma non vale sei. Oppure con il sei barrato, oppure, oppure…

Provano a inventarle tutte per non bocciare i loro alunni che hanno una o più insufficienze in altrettante materie a fine anno. Una volta la soluzione c’era, semplice e lineare, comprensibile e praticabile: si rimandava a settembre. Ma poi un’insana e di successo grande alleanza tra genitori, studenti, insegnanti e politici abolì quel “fastidio”. Intollerabile: i ragazzi avrebbero dovuto studiare d’estate, figurarsi. Già d’inverno è prescritto ma non previsto. I genitori trovavano intralci all’organizzazione delle vacanze. La politica doveva maneggiare quella brutta e contundente parola che si chiama selezione e che non porta, anzi allontana consenso. La scuola stessa doveva misurarsi con se stessa, con la sua credibilità. Quindi via gli esami di riparazione a settembre: mai più rimandati.

E ora che non si può fare più tutti promossi, come si fa? La notizia dice che i presidi stanno dando i numeri, non in pagella ma proprio i numeri. A ben guardare però la notizia vera non è quella dei presidi indaffarati, degli alunni e delle famiglie ansiosi. La notizia è che il 48 per cento degli alunni italiani di scuola media risulta ad una valutazione della stessa scuola che frequentano insufficienti in una o più materie.

Valutazione nè rigida nè severa come sa chiunque abbia contatto sia pure episodico con una scuola italiana. Eppure, già alle medie, uno su due non ce la fa, non è grado, non viene messo in condizione, scegliete voi la versione che più vi piace del fenomeno. La notizia è che la scuola più dolce del continente alleva, produce e fabbrica studenti di scuola media di cui quasi la metà è impreparata oppure, a dirla con lingua non politicamente corretta, ignorante. E non secondo criteri di valutazione esterni, ma secondo i parametri della stessa scuola.

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