Scuola & studenti bravi/ Contrordine: quelli del Nord e Centro Italia sono più bravi di quelli meridionali. Al Sud si copia di più, dicono gli esperti

BAST250609VAR_0014Gli studenti del Sud non sono più bravi di quelli del Nord, ma sanno copiare meglio. È questo il responso dell’Istituto ministeriale di valutazione dell’apprendimento scolastico (Invalsi), che, basandosi sulle prove degli esami di terza media, ha ribaltato quanto era stato detto su giornali e siti nei giorni passati: in base all’ultimo esame di maturità (2009) “sono al Sud gli studenti più bravi”, con “oltre 8.024 lodi fra Puglia, Campania, Sicilia e Calabria”.

Gli esperti dell’Invalsi hanno accertato che i test degli studenti meridionali all’esame di terza media erano praticamente identici. L’istituto ha così rilevato quelli che ha definito come «comportamenti opportunistici» da parte degli studenti del Sud. L’esito finale è che al Nord e al Centro sono state azzeccate in media 7 risposte su 10, mentre nel Meridione “solo” 6.

Le regioni in cui il fenomeno della copiatura è stato più diffuso sono Campania, Basilicata, Puglia e Sicilia. E questo vale sia per la prova di italiano sia per quella di matematica. La media dei punteggi ottenuti nel test dai ragazzi è stata: per l’italiano al centro-nord 28,4 contro 25,1 del sud; per la matematica 18,7 al nord, 18,4 al centro e 15,5 al sud.

Gli studenti più “onesti” si trovano invece in Emilia Romagna, Veneto e Trentino.

Tornando al rapporto tra nord e sud, anche lo scarso utilizzo delle bocciature da parte dei professori meridionali viene visto, dagli esperti dell’istituto di valutazione, come una mancata opportunità di recupero dei ragazzi.

Guardando l’Italia nel suo insieme, il quadro è molto sconfortante, come negli ultimi tempi è stato denunciato, ad esempio da Luca Ricolfi sulla Stampa di Torino. In grammatica, gli studenti hanno risposto correttamente  solo al 71% dei quesiti. La percentuale scende al 65,9% per i quesiti relativi alla comprensione del testo narrativo e al 64,6% per il testo espositivo. Vuol dire che quando un italiano parla ai suoi connazionali, può essere certo che, su tre, uno non capisce cosa gli stia dicendo.

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