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Scuola, troppi precari in cattedra, 200 mila supplenti: presidi e sindacati contro la transumanza dei prof

Scuola, il solito film: l’anno scolastico al via con 200 mila supplenti. Mancano docenti di ruolo, restano posti vacanti.

A poche settimane dalla prima campanella (5 settembre a Bolzano, il 13  in altre 6 regioni, il 14 in Liguria, il 15 in Toscana e Lazio) comincia il valzer delle cattedre.  Passano ii governi ma i conti non tornano mai. Incredibile. Sono anni che la storia si ripete. Ha provato a metterci una pezza il governo Meloni annunciando 50 mila assunzioni ed un maxi concorso ma il problema resta insoluto. E non certo per colpa dei professori.

IL VIAVAI DEI PROF PUNISCE GLI STUDENTI

Poche storie: pagano gli alunni condannati ad un “vagabondaggio didattico” (copyright Gabriele Cane’). Cita l’economista bolognese  ed ex deputato Giuliano Cazzola un corto circuito che spiega tante cose. E cioè: gli studenti sono soprattutto al Nord,i docenti prevalentemente del Sud. Risultato:  cattedre che cambiano titolare una, due, tante volte. Alunni sballlottati come barche al vento, una transumanza senza pastori.  Cantava D’Annunzio nell’Alcyone agli inizi del Novecento:”Settembre, andiamo. È tempo di migrare”. Lo sconquasso si ripete in migliaia di aule, in tante classi, per tante materie.

LAVORATORI COL PUNTO INTERROGATIVO

Un po’ saranno stabilizzati, un po’ andranno da altre parti. E la transumanza non ha pace. Così non si può andare avanti. C’è gente che per fare le supplenze deve affrontare dei costi, prendere case in affitto e poi si trova senza stipendio. Una cosa intollerabile se si considera che il datore di lavoro è lo stato.

LE CIFRE DEL MONDO DELLA SCUOLA

In Italia ci sono 670.450 insegnanti compresi quelli di sostegno. Gli studenti sono oltre 110.000 ogni anno. Totale 7,2 milioni. Il Ministero della Istruzione e del Merito prevede un calo di 1 milione di studenti nel prossimo decennio. Oggi all’appello mancano anche i presidi.

Dice il sindacato Flc CGIL portavoce la segretaria generale Gianna Fracassi: ”La scuola ha bisogno di risorse per gli studenti e per valorizzare chi ci lavora: queste sono le vere priorità “.

Ma c’è dell’altro: il nodo stipendi. Ad agosto molti supplenti non hanno ancora ricevuto lo stipendio di maggio e giugno. Il governo deve mettere nella prossima Legge di Bilancio le risorse per garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo.

I presidi hanno lanciato una ricetta attraverso il loro presidente Antonio Giannelli: ”Si, è impossibile coprire 200.000 posti. Se gli insegnanti fossero assunti direttamente dalle scuole il problema sarebbe risolto”. Il ministro Valditara ci sta pensando.

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