Sei in condotta e quindi rimandato a settembre. E se il sei in condotta non lo metterà nessun prof o collegio di prof o preside? Non lo metterà nessun quel sei in condotta sulla pagella di nessuno. Altrimenti sono grane, proteste, Tar…E soprattutto il corpo docente, le famiglie e la società tutta sono imbevute e perfino ebbre di ben altro. Il “diritto al successo formativo”, cioè alla non bocciatura e al pezzo di carta, diritto naturale che non deve essere ostacolato da nulla che non sia “inclusivo”.
E inclusivo il sei in condotta, anche se meritato, non lo è di certo. Quella che c’è è una scuola che ha imparato a demonizzare la valutazione, a considerare i voti come stigma. Vox di popol studentesco ha subito bollato il sei in condotta come “punitivo”. Parola che secondo vox di popol studentesco, sindacal, sociologico, familiar, familistico è parola da sottoporre ad anatema. Punire e reprimere qualunque violazione di qualunque regola di comportamento viene considerato peccato ed errore. La punizione, non la violazione della regola. Il sei in condotta in pochissimi, quasi nessuno, avranno il coraggio civile di metterlo davvero su una pagella.
Inasprire le pene
E fanno 133. In 12 mesi ci sono stati per via legislativa 133 inasprimenti delle pene per reati vari. Gli ultimi promessi sono quelli relativi ai comportamenti alla guida che fanno la gran parte dei dieci morti al giorno(!) sulle strade italiane. Però anche qui…Mille e più euro di multa a chi chatta mentre guida (sarebbe più corretto dire guida mentre chatta perché la seconda è l’attività che il soggetto ritiene principale e più importante) sono sacrosanta sanzione. Che nessuno o quasi impartirà davvero.
Nessuno o quasi in rapporto alla enorme vastità del comportamento: al semaforo ormai ai tempi del rosso, giallo e verde va sistematicamente aggiunto il tempo che quello davanti si stacchi dallo smartphone e riparta. Si parcheggia in massa agli incroci, sui marciapiedi, sulle strisce. La doppia fila è istituzionale. Ed è rarissimo che uno di questi comportamenti, anzi abitudini di massa vengano repressi e/sanzionati. Inasprisci le pene e poi accade che uno che mai ha avuto la patente, che ha precedenti penali, piccoli ma ce li ha, che gira per quartieri a 150 km l’ora per realizzare video, che girando travolge e ammazza un ragazzino che andava a piedi…questo uno si fa di galera un paio d’ore e poi va a comodi domiciliari.
Campagna elettorale
Comportamenti di massa: anche la gran massa della politica, se non la totalità, adotta comportamenti di massa. E in massa la comunicazione, sia della presunta alta politologia che della bassa chiacchiera da talk, li spiega e motiva così: è campagna elettorale. Comportamenti, dichiarazioni, azioni, posture, proclami gesti politici attuati da politici quando sono bizzarri o volgari, implausibili ancor più che improbabili, irresponsabili, irrealistici, sciocchi e soprattutto bugiardi sono così spiegati: è campagna elettorale.
Nella “spiegazione” c’è da tempo una colossale ma incredibilmente inconsapevole ammissione: sono bugie confezionare per un popol scemo, un popolo elettore che va fatto fesso e si fa fare, non senza partecipazione, fesso. Dire che quello promette e garantisce “più pilo per tutti” e lo fa perché così guadagna voti (e succede da decenni e succede sempre di più) è confessare che si raccontano balle, si inventano balle, si confezione irresponsabile bugie e menzogne perché questo piace alla gente.