Senato in vacanza per 10 giorni, opposizione sfida Schifani

Roma – Il Senato rimane sostanzialmente fermo per dieci giorni (niente sedute dal 25 aprile al 1 maggio) e per la terza volta consecutiva le opposizioni insorgono a palazzo Madama. Lo scontro verbale fra la maggioranza e le opposizioni è incentrato sulla richiesta di Pd, Idv e Udc di una nuova convocazione della conferenza dei capigruppo per ricalendarizzare l'ordine dei lavori e stabilire una convocazione per l'Aula prima del 30 aprile per valutare il Def entro la scadenza prevista. "La presidenza del Senato ancora non ha fatto sapere che cosa ha deciso al riguardo. Stiamo assistendo a uno strappo molto grave, ci stia avviando a presentare in un modo sgangherato la posizione dell'Italia in Europa. Vedo dietro l'atteggiamento del presidente del Senato una concezione del ruolo del Parlamento che io non condivido e cioé considerarlo un ufficio del governo Luigi Zanda, vicecapogruppo del Partito democratico attacca il presidente del Senato Renato Schifani, reo a suo avviso di non occuparsi come dovrebbe delle faccende che competono alla presidenza: "Il presidente Schifani è sempre meno presente in Aula. Considero questa una scortesia che francamente non ci dovremmo aspettare dalla seconda carica dello Stato". Parole alle quali replica il presidente di turno, Vannino Chiti, che annuncia la decisione di Schifani: "Il presidente ritiene di non dover modificare le decisioni già assunte dalla capigruppo". "Più che di scortesia politica si tratta di uno strappo". Così Felice Belisario, capogruppo Idv a palazzo Madama, corregge a suo modo il tiro sottolineando che "noi abbiamo una data che è il 30 aprile e il Senato non si esprimerà sul Def prima di quella data" mentre fa notare che il 28 la Camera dei deputati si riunirà per dare il suo parere sul documento che l'Italia deve presentare a Bruxelles entro la fine del mese. "Anche a me – prosegue duramente Belisario – piacerebbe prendere 10 giorni di vacanza, ma faccio il parlamentare e credo che abbiamo un compito più importante che andare a mare". Per Maurizio gasparri, presidente dei senatori Pdl quelle di Zanda sono "valutazioni fuori luogo" perché "il modo di presiedere l'aula e l'impegno nel seguirne i lavori da parte del presidente Schifani è encomiabile".

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