Senato Usa, indignazione per due senatori sorpresi a giocare al “Solitario”. Mentre da noi è la solita commedia buffa

Indignazione è una parola grossa per una nazione in cui in media alle elezioni vota il 30%, eppure la parola non è del tutto scorretta per il piccolo ma fastidioso incidente diplomatico che ha colto due senatori democratici in una sessione parlamentare al Campidoglio. I due in questione, Jack Hennessy e Barbara Lambert, sono stati immortalati da un fotografo della AP con le mani nella marmellata: stavano giocando a solitario sui loro computer portatili nel pieno dell’intervento di un loro collega.

Se in Italia ne abbiamo viste, nei luoghi delle istituzioni, di ben peggiori (da storiche scazzottate alla Bud Spencer e Terence Hill, a un indimenticabili picnic a base di prosecco e mozzarella, fino ai più sobri e relativamente frequenti cori da stadio), in America dove il puritanesimo locale, si sa, impone un più morigerato e meno folcloristico stile, certe cose non passano facilmente agli occhi dei potenti giornali e dell’opinione pubblica educata.

E così, la in fondo innocente occupazione dei senatori Hennessy e Lambert ha scatenato un diluvio di polemiche e di contromisure. Il repubblicano Thomas Foley, ex ambasciatore in Irlanda, ha immediatamente chiesto ai leader democratici di adottare una nuova legge per impedire l’accesso al Senato e alla Camera di laptop o di BlackBerry. “Spero che lei condivida con me il senso di oltraggio che prova la gente del Connecticut a causa di questo imbarazzante spettacolo”, ha scritto Foley al presidente del Senato americano, Donald Williams, aggiungendo con toni biblici “che la foto ha portato sul nostro stato vergogna e controversia”.

Chapeau alla sana indignazione degli americani. Consoliamoci: almeno gli italici malcostumi sono meno noiosi. Ognuno custodisce nella memoria una pccola rassegna delle scene meno edificanti del Parlamento. Ecco una scena tra tante, presa a caso dal mazzo, poi ognuno pensi a quella che preferisce: il giorno in cui in Senato l’onorevole Cusumano fu aggredito dall’onorevole Barbato al grido di “cornuto, frocio” e da Nino Stano di AN che infieriva al grido di “Squallida Checca” mentre De Gregorio spiegava agli allibiti cronisti che qualcuno aveva sputato in faccia  a Cusumano poco prima che quest’ultimo svenisse dall’emozione nell’emiciclo. Proprio come in una brutta commedia.

Gestione cookie