Senatore e generale, Mauro Del Vecchio (pd) critica Ignazio La Russa, ministro della Difesa: la sicurezza dei nostri soldti non dipende dal codice applicato

Il senatore del Pd Mauro Del Vecchio, che è stato al comando di diverse operazioni militari all’estero, non crede che il passaggio dal codice militare di pace a quello di guerra comporti un più alto livello di garanzie per i militari italiani impegnati in Afghanistan.  

 “Credo – ha spiegato Del Vecchio in una nota – che la disponibilità dei mezzi in Afghanistan non sia maggiormente garantita dall’applicazione del codice militare di guerra rispetto a quello di pace. Il blocco dei mezzi risponde infatti a delle procedure da applicare in caso di gravi incidenti e non a specifiche norme previste dai due codici”.
 “Mi preme invece osservare – ha aggiunto – che la scelta del codice militare di pace per queste operazioni è stata effettuata per garantire il personale militare in particolari delicate circostanze. Infatti, alcuni reati come insubordinazione, disubbidienza e diserzione verrebbero perseguiti in modo molto più pesante dal codice militare di guerra”.

“In sostanza – ha concluso il senatore Del Vecchio – considerate le particolari caratteristiche delle operazioni di stabilizzazione, si è ritenuto di evitare nei confronti del personale militare di applicare pene particolarmente severe
in caso di comportamenti irregolari”.

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