È in corso a Roma la Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne promossa dal ministero delle Pari Opportunità insieme al ministero degli Esteri. Il simbolo scelto per la manifestazione e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento violenza sia fisica che sessuale, è un braccialetto di gomma bianco che per l’occasione è stato inviato anche alle donne parlamentari e una rosa che da bianca diventa lentamente nera.
In Italia sette milioni di donne hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita: di queste, secondo i dati dell’Istat, 2 milioni e 938 mila hanno subito violenza dal partner o dall’ex.
Resta altissimo il numero degli abusi che non vengono denunciati: il 93%. Spiega Gabriella Carnieri Moscatelli presidente di Telefono Rosa, l’associazione che difende le donne vittima di abusi che riceve in media 5 mila telefonate l’anno: «Il passo più difficile per una donna è convincersi a chiedere aiuto. Poi c’è l’iter giudiziario e la ricostruzione di sé». Continua la Moscatelli: «Da una mappatura del nostro Osservatorio, su un campione delle circa duemila donne che hanno chiesto aiuto nel primo semestre 2009, risulta che autori delle violenze sono i mariti nel 34% dei casi, gli ex mariti nel 12% e nell’8% i conviventi». Questi, si accaniscono in tutti i modi: «Nel 49% dei casi la violenza è psicologica, nel 34% fisica, nel 13% economica e un buon 21% è vittima di minacce e stalking, spesso anticamera di abusi più pesanti».
Marina Bacciconi, responsabile dell’Osservatorio nazionale violenza domestica spiega che il monitoraggio da parte dell’Osservatorio, viene fatto registrando tutti i luoghi in cui il fenomeno emerge o viene denunciato, come tribunali, polizia, carabinieri, Pronto soccorso e medici di famiglia. Spiega la Bacciconi: «Si evidenzia che fra le vittime circa 1 su 3 è maschio, minore o anziano ma anche adulto. Ma la donna è certamente la principale vittima. Il maschio conta più sulla propria forza fisica, ossia pugni, calci, minacce, mentre la donna per lo più sull’uso di oggetti disponibili in casa, nella vita quotidiana.
L’Osservatorio rileva anche che la violenza femminile è il più delle volte autodifesa. Gli uomini invece tendono a reiterare gli abusi, combinando violenze fisiche, verbali e psicologiche per creare un contesto di paura che serve al controllo totale della partner.