Sgarbi e l'esplosivo a casa Ciancimino: "Ma la mafia è come Postalmarket?"

PALERMO – ''13 candelotti e 21 detonatori spediti per posta a Ciancimino? La Mafia cosa e' diventata Postalmarket? Ed il postino cosa pensava fossero, cannoli di ricotta? E i sistemi antiterrorismo della polizia postale cosa hanno avvertito, l'odore di cannella?''. Lo afferma in una nota Vittorio Sbarbi, commentando il ritrovamento di esplosivo nella casa palermitana di Massimo Ciancimino. ''Siamo di fronte a un Paese – aggiunge – che in troppi ambiti ha perso il senso del ridicolo ma soprattutto ha perduto il buonsenso. Questa guerra tra procure non fa che aggravare il clima assurdo che circonda una vicenda inverosimile di uno come Ciancimino considerato una icona dell'antimafia che addirittura arriva a sostenere di non avere voluto allarmare i familiari''. ''E che avrebbe detto se fosse esploso il palazzo? Avrebbe ammesso di avere ricevuto l'esplosivo per posta o avrebbe urlato all'attentato?''. ''Hanno condannato Cuffaro a sette anni come un criminale mafioso per avere fatto sapere a un mafioso che era intercettato – conclude -, e continuano a tutelare Ciancimino nonostante contraddizioni e comportamenti criminosi, per ragioni incomprensibili a chi vuole credere nella giustizia''.

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