SICUREZZA, GOVERNO VERSO DECRETO: PRONTO IDENTIKIT STUPRATORI ALLA CAFFARELLA

Berlusc_maroni Il governo prova a uscire dall’angolo dopo la tragica serie di stupri, a Roma, Bologna e Milano, che tanto ha allarmato opinione pubblica e opposizione. L’esecutivo lavora a un decreto per fronteggiare l’emergenza, anticipando le misure già contenute dal ddl sicurezza approvato pochi giorni fa dal Senato. Fra le norme in esame, l’impossibilità di concedere i domiciliari a chi si è macchiato di violenza sessuale e squadre di cittadini disarmati al servizio dei sindaci per controllare il territorio.

La strategia del Viminale
È dal Viminale che trapela l’intenzione di intervenire immediatamente, già dal prossimo consiglio dei ministri, dopo gli episodi. È lo stesso ministro dell’Interno Roberto Maroni a comunicare al sindaco capitolino Gianni Alemanno la strategia dell’esecutivo. Nel decreto dovrebbe essere previsto l’aumento dell’organico della Polizia (compatibilmente con le esigenze di bilancio), il gratuito patrocinio per le vittime di stupri e la possibilità per i sindaci di utilizzare cittadini non armati per il controllo del territorio. Dovrebbe essere prevista inoltre per gli autori di violenza sessuale anche una stretta sulla certezza della pena, oltre all’impossibilità di concedere gli arresti domiciliari a chi si macchia di violenza sessuale.

Il monito della Santa Sede
La volontà del governo di intervenire per decreto sul tema delle violenze sessuali provoca l’intervento del Vaticano. Sì a leggi severe verso chi commette reati come lo stupro, ma «le reazioni a caldo non vanno bene» e le reazioni emotive non devono prendere il sopravvento, sottolinea monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti.

E' pronto l'identikit dei due uomini, stranieri dell'est europeo, autori della violenza nel Parco della Caffarella. Ad uno dei due aggressori i due ragazzini aggrediti hanno tentato di dare un volto: lo hanno descritto scuro e con i capelli lunghi. I ricordi, dopo le prime ore rese terribili dallo choc e dal dolore, si sono fatti più nitidi. Così dall'orrore della sera di San Valentino, che doveva essere di festa, tenerezza e gIoia, e che si è trasformata in una indelebile incubo, la ragazzina vittima dello stupro di ieri è riuscita a fornire agli inquirenti un ritratto più netto di uno dei due aguzzini, un ritratto da cui gli investigatori hanno tracciato l'identikit di almeno uno degli aggressori.

La vittima dello stupro di San Valentino, che dimostra meno dei suoi 14 anni, violata al Parco della Caffarella a Roma, è stata nuovamente sentita questa sera negli uffici della squadra mobile della Questura. Gli investigatori sono sempre più convinti che a violentarla davanti al suo fidanzatino sedicenne siano due stranieri molto probabilmente due romeni.

Capelli lunghi e carnagione scura. La polizia ha sentito ieri pomeriggio anche il sedicenne e con l'aiuto degli psicologi, dei genitori, i ricordi dei due adolescenti hanno consentito di tracciare un profilo più preciso dei due aggressori. Ad uno dei due aggressori, con grandi sforzi, i due ragazzini hanno tentato anche di dare un volto: lo hanno descritto scuro e con i capelli lunghi.

Ispezione ministeriale. Le indagini sulla violenza sessuale del Parco della Caffarella a Roma sono condotte dalla pm della procura della Repubblica di Roma, Vincenzo Barba. Si tratta dello stesso magistrato che fu al centro di polemiche nei giorni scorsi scaturite dalla scarcerazione di Davide Franceschini, il giovane accusato dello stupro della notte di Capodanno alla Fiera di Roma. Franceschini, su richiesta del pm venne scarcerato e venne emessa, su richiesta di Barba, dal gip Marina Finiti, la misura cautelare agli arresti domiciliari. La vicenda approdò all'attenzione del ministro della Giustizia Angelino Alfano che inviò a Piazzale Clodio il capo degli ispettori di Via Arenula, Arcibaldo Miller. Secondo quanto si è appreso, Miller ha concluso il suo lavoro inviando una relazione al ministro Alfano che dovrà decidere sul caso.

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