Siria. L'ambasciata a Roma: "Infiltrati violenti tra i manifestanti"

ROMA – Nelle manifestazioni scoppiate in Siria contro il governo ci sono state delle ''infiltrazioni violente per scatenare il caos nel Paese. Il governo ha risposto subito alle richieste di riforme abrogando ad esempio lo stato di emergenza''. E' quanto ha sottolineato l'ambasciatore siriano a Roma Hasan Khaddour. Parlando con i cronisti – nel corso di un convegno organizzato alla Sapienza dal titolo ''Siria, un crocevia tra convivenza e destabilizzazione'' – il diplomatico siriano ha poi confermato il comunicato del suo 'collega' di Londra, smentendo che Asma, la consorte del presidente, fosse fuggita nei giorni scorsi in Gran Bretagna: ''E' assolutamente falso, non credete a certi media'', ha detto Khaddour. Tornando a parlare della situazione del paese, ha poi sottolineato come il processo di riforme richieda del tempo: ''e' iniziato nel 2000 ed e' stato lento'', ha spiegato ricordando che ''la guerra in Iraq, le sanzioni contro il Paese e l'arrivo di profughi sono state tra le cause'' del rallentamento del processo di riforme avviato dal presidente Bashar El Assad. Soffermandosi sulle proteste in Siria l'ambasciatore ha infine ricordato che ''all'inizio sono state pacifiche, poi ci sono stati infiltrazioni violente'' e ''cio' che succede ora non e' cosa adeguata'' al governo di Damasco. Che – ha assicurato il diplomatico ''e' per le riforme e sta studiando un decreto legge per istituire elezioni parlamentari''.

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