Siti porno vietati ai minori. Stop alla odiosa battaglia a spese dei ragazzini. È ora (anzi, siamo in ritardo ) di mettere un freno ai click che consumano violenza, avvelenano l’eros dei ragazzi, imbavagliano il linguaggio dello spirito.
Da troppo tempo va avanti questa diseducazione sessuale. “Lo Stato ha fallito” ha detto la premier Giorgia Meloni durante il suo recente blitz a Caivano. No. Mi permetto di dissentire (con tutto il rispetto). Hanno fallito gli adulti. In Italia, in tutto l’Occidente. Ogni adulto, come osserva il poeta romagnolo Davide Rondoni “ha una responsabilità personale e non può continuare a dare una colpa generica alla società, allo Stato”.
I NUMERI DEL FENOMENO
Sono allarmanti. Il 44% dei fruitori dei siti porno in Italia sono ragazzi tra i 14 e i 17 anni. Latitano le ragazze (solo il 5%), vittime nel 97% dei casi. Ma c’è un altro dato che inquieta: il materiale illecito (pornografico) e le vittime negli ultimi tre anni ha registrato una esplosione. Cioè: +347%, e le ragazzine 11-13 anni cadute nella rete sono in netto aumento: +81%. E le vittime giovanissime (7-10 anni) sono aumentate del 129%
Cosa si aspetta ancora? I recenti fatti di Palermo e Caivano ammoniscono che il tempo delle esitazioni è finito; che il cammino dei provvedimenti allo studio deve accelerare.
ANCHE ROCCO SIFFREDI VUOLE LO STOP DEI SITI PORNO
Il porno-attore di Ortona, oggi quasi 60enne, una fama internazionale – primo film nel 1984 – condivide la linea di Eugenia Roccella, 69 anni, bolognese, ministra per la Famiglia impegnata “ad oscurare i porno ai più giovani “ così come aveva chiesto don Praticiello,il prete anti Camorra, parroco del Parco Verde dì Caivano, lo scorso 31 agosto, nei 40 minuti di faccia a faccia con la Meloni.
È il caso di ricordare che a Caivano sono state stuprate(per mesi) due cuginette minorenni da un branco di ragazzi. Rocco, nauseato dalla orribile vicenda, ha fatto sapere alla ministra di “essere favorevole nell’impedire ai ragazzi l’accesso dei contenuti hard proposti dall’online perché qualcuno deve prima spiegare che si tratta di finzione e non dì realtà “.
TEMA DISCUSSO ANCHE A CERNOBBIO
Il ministro dell’Universita’ Anna Maria Bernini ne ha discusso al Forum Ambrosetti di Cernobbio proponendo “ una norma per impedire ai minori di accedere ai contenuti pornografici proposti dal web” ; una sorta di blocco informatico che fornirebbe una risposta concreta agli stupri perpetuati dai giovanissimi.
Ha aggiunto:” Sono coinvolte tutte le agenzie di senso: cioè la famiglia, la scuola, ovviamente il governo e il legislatore. Tutti questi attori devono misurarsi e cercare di trovare una equa misura. Non esiste la censura ma esiste una protezione per i minori che è fondamentale garantire”.