Il ministro della Sicurezza somalo Homar Hashi Aden è rimasto ucciso in un attacco kamikaze a nord di Mogadiscio. L’attentato è l’ultimo di una scia di azioni della guerriglia dei ribelli: mercoledì era stato ucciso il capo della Polizia e un missile ha colpito una moschea.
Nell’attentato chè è costato la vita al capo della sicurezza somalo, hanno perso la vita altre 50 persone, mentre sono più di 100 i feriti.
Secondo un testimone, Mohamed Nur, un’autovettura si è diretta verso l’ingresso dell’albergo Medina, nel centro della città di Beledweyne, a nord di Mogadiscio, e si è scagliata contro le autovetture che stavano lasciando la struttura alberghiera, per poi esplodere.
Gli investigatori hanno chiarito che si è trattato di un attentatore suicida che ha scagliato contro l’hotel una berlina Toyota proprio quando la delegazione del ministro si era riunita nella hall per uscire. L’esplosione è stata violenta carbonizzando i corpi delle vittime e distruggendo gran parte dell’albergo.
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