SONDAGGIO REPUBBLICA: PER L’87 PER CENTO DEI RISPARMIATORI NON E’ IL MOMENTO DI VENDERE

Nonostante le notizie sul crollo dei mercati finanziari, l’87 per cento dei risparmiatori che hanno investimenti, intervistati da Ipr Marketing nel sondaggio effettuato per Repubblica.it, ritiene che non sia il momento giusto per vendere i propri titoli, e che sia meglio "rimanere in attesa".

Un terzo degli intervistati (il 32 per cento) ha investimenti in azioni, obbligazioni o fondi azionari. Un numero di risparmiatori rilevante, soprattutto al Nord dove la percentuale sale al 37. E ha ovviamente paura, ma non tanto da agire subito: l’opzione "vendere e recuperare liquidità" viene scelta da appena l’8 per cento degli intervistati.

Vendere e investire su altri comparti, per esempio gli immobili, è una buona idea soltanto per il 2 per cento degli intervistati, mentre il 3 per cento si dichiara "senza opinione". Le percentuali cambiano un po’ se si dividono gli intervistati per area di residenza. Infatti al Sud e nelle Isole il 90 per cento degli investitori ritiene che sia meglio aspettare e vedere che piega prenderanno gli eventi, mentre al centro tale percentuale scende al 74, e di contro, sempre al Centro, sale al 15 la percentuale di chi ritiene che sia opportuno vendere per recuperare liquidità.

Più preoccupazione al Centro, dunque, ma anche più nervosismo tra i giovani. Infatti è per la vendita del proprio pacchetto titolo il 76 per cento degli intervistati di età non superiore a 34 anni, mentre gli adulti (persone comprese tra i 35 e i 54 anni) si dichiarano al 93 per cento dell’idea di "rimanere in attesa", e solo il 3 per cento è per lo smobilizzo dei titoli, contro il 12 per cento dei giovani e l’11 per cento degli anziani.

Al contrario, gli adulti si mostrano un po’ più orientati dei giovani verso un’eventuale vendita dei titoli finalizzata a un investimento immobiliare (4 per cento contro l’1 per cento dei giovani). Guardando alle aree territoriali, esprime una preferenza leggermente superiore per l’investimento mobiliare il Nord (3 per cento contro l’1 del Centro e del Sud).

Il sondaggio è stato effettuato ieri, 6 ottobre (giornata nella quale le Borse europee hanno bruciato 450 miliardi), attraverso un panel di 1.000 cittadini residenti in Italia, disaggregati per sesso, età ed area di residenza.

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