Sorpresa Pasquale: Parmigiano-Reggiano e Grana Padano hanno deciso di andare a braccetto. Marceranno insieme per difendere la qualità del Made in Italy e conquistare nuovi mercati extra Ue.
L’alleanza, a dir poco clamorosa, è stata siglata dai vertici dei due prestigiosi Consorzi di tutela nella settimana santa, in quel di Mantova. Scelta non casuale: la città e provincia virgiliana sono l’unico territorio in Italia che produce entrambi i formaggi. Sulla sponda sinistra produce il Grana Padano, sulla destra (nell’Oltrepo’) il Parmigiano. Il patto (lodevole e opportuno) ha dell’incredibile. È come se le tifoserie di Juventus e Inter si accordassero per una serena scampagnata. Il paragone zoppica ma rende l’idea.
Entrambi appartengono alla famiglia del grana. Entrambi sono molto copiati e contraffatti per centinaia di milioni (2 miliardi per il solo “Parmesan”). Entrambi hanno bisogno di unire le strategie di mercato e analizzare le prossime mosse alla luce del mutato contesto geopolitico. Punto centrale: l’export.
Ha detto il presidente di Confagricoltura, Alberto Cortesi:” La scelta di questa alleanza cade in un anno in cui la sfida appare particolarmente difficile”. Chiara allusione al clima negativo verso la zootecnia ritenuta responsabile dei cambiamenti climatici.
Ma il riferimento va oltre coinvolgendo le scelte della Unione Europea che “ compromette la filiera quando emana direttive frutto di sondaggi tra i cittadini su materie tecniche”. Di Ue matrigna ha parlato anche l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alessandro Beduschi invitando nel contempo alla coesione tra forze produttive e politiche e ad agire nel solco delle indicazioni comunitarie:” Dobbiamo fare i conti con una concorrenza fatta di lobbismo politico ed economico che mira allo spegnimento della qualità italiana”.
I dati di Mantova sono significativi. Nel 2022 il Grana Padano prodotto nel territorio mantovano è aumentato del 4,6%; il Parmigiano Reggiano del 7,5%, molto più delle due città emiliane. Anche l’export è aumentato del 6,19% ( Germania in testa poi Stati Uniti).
La priorità è tenere in equilibrio i valori della filiera, gli investimenti sono per le Olimpiadi (“ Una porta sul mondo”) e la difesa della qualità che ha fatto siglare anche un accordo con la Fipe (Federazione Italiana pubblici esercizi): chi usa Grana Padano (300.000 le forme conferite alla ristorazione) lo scriva nel menù.
È il Grana Padano con 4.942.054 forme prodotte, e 1.938.328 forme esportate corrispondenti a circa 130.000 tonnellate. È anche il formaggio più apprezzato all’estero. Come il Parmigiano Reggiano anche il Padano ha alle spalle una storia secolare. Entrambi hanno 9 secoli di tradizione alle spalle e un analogo processo di produzione. Da oggi viaggeranno insieme.
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