SPACCATI GLI ASSISTENTI DI VOLO, MANCA IL SI’ DEI PILOTI, SI TRATTA ANCORA

Giornata decisiva per il futuro d’Alitalia dopo che giovedì e’arrivato il sì della Cgil all’accordo con la Cai, la Compagnia aerea italiana, composta da un gruppo di imprenditori guidati da Roberto Colaninno.

ASSISTENTI DI VOLO: UN SI’ E DUE NO – Il presidente dell’Anpav (una delle tre sigle degli assistenti di volo ndr) Massimo Muccioli ha dichiarato di aver firmato l’accordo quadro Cai e ha specificato che sono 1300 gli esuberi previsti all’interno del comparto degli assistenti di volo. Muccioli ha spiegato come dalle carte esaminate emerge che su 4.600 assistenti di volo tra Alitalia, AirOne e Volare, saranno riassunti circa 3.200-3.300 lavoratori.

Il personale in esubero sarà poi accompagnato per sette anni con la cassa integrazione e la mobilità verso il pensionamento anche se non tutti riusciranno ad arrivare alla pensione con queste procedure. Il presidente dell’Avia, Antonio Divietri e il coordinatore nazionale dell’Sdl, Fabrizio Tomaselli, le altre due organizzazioni sindacali degli assistenti di volo hanno invece detto no all’accordo. «In questo momento – ha detto Divietri – non ci sono le condizioni per la firma. Da parte nostra non c’è voglia di chiusura ma di costruire e i naviganti di Alitalia si stanno muovendo tutti insieme». «Ci sono argomenti importanti da definire – ha spiegato ancora Divietri – perché il contratto andrà poi fatto e se ci sono errori e omissioni bisogna metterci mano. Da parte del governo c’è buon senso, mentre da parte della Cai ci sono incomprensibili rigidità. Stiamo facendo un intenso e proficuo lavoro e speriamo che il governo faccia da facilitatore». Per quanto riguarda il merito della trattativa, ha aggiunto Tomaselli, «noi abbiamo fornito una serie di integrazioni, sappiamo che un documento firmato non più essere messo in discussione – ha puntualizzato – ma se anche su queste integrazioni ci sarà un muro da parte dell’azienda, non ci saranno le condizioni per firmare. Ora ci aspettiamo risposte positive e confidiamo nel buon senso del governo, altrimenti faremo una rapida consultazione interna e decideremo il da farsi». Tomaselli, infine, si è rammaricato del fatto che, nella trattativa, «sono stati fatti molti errori perché il ministro Sacconi non ha mediato ma è stato parte in causa».

Ora sono in corso i colloqui con Anpac e Unione piloti. Berti (presidente Anpac) ha dichiarato prima di entrare a Palazzo Chigi: «Abbiamo letto su diverse testate di supposte aperture. Non ci sono mai state. Noi continuiamo a trattare».

SACCONI – «Confidiamo che ci possa essere (da parte di piloti e assistenti di volo) una adesione se non a tutto il documento almeno a una parte di esso. L’adesione sarebbe importante per garantire alla Cai un consenso tale per proseguire il risanamento della compagnia» aveva detto in precedenza il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a «Mattino 5» di Canale 5. Interpellato sulle conseguenze di una mancata adesione delle associazioni dei piloti, Sacconi aveva sottolineato che «La Cai potrebbe continuare comunque il suo percorso. Credo che i singoli non si sottrarrebbero alla proposta di assunzione» dal momento che «perderebbero anche gli ammortizzatori sociali». Sui contenuti dell’accordo firmato giovedì il ministro ha aggiunto che «il documento è lo stesso del 18 settembre, già sottoscritto dal Uil, Cisl e Ugl, con in più solo «alcuni chiarimenti».

SINDACATI: COLLOQUIO CON LUFTHANSA – I leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno incontrato all’interno dell’ambasciata di Roma l’ambasciatore tedesco in Italia e alcuni emissari di Lufthansa. Lo riferiscono fonti sindacali. Al centro dell’incontro la possibilità che Lufthansa possa entrare in Alitalia. Lufthansa riferiscono le stesse fonti sindacali, sarebbe disponibile a entrare in Alitalia non solo con una quota di minoranza ma «anche con quote piu’ rilevanti».
«Nel corso dell’incontro – ha spiegato Angeletti intervenendo a "Radio Anch’io" – si è evidenziato l’interesse di Lufthansa a seguire le vicende Cai, anche se naturalmente ancora non c’è niente di concreto. Non dimentichiamo che il percorso per salvare Alitalia è appena iniziato. La proposta di acquisto della Cai dovrà essere realizzata e poi servirà l’ok di Bruxelles». Il leader della Uil ha poi chiarito i motivi che spingono i sindacati confederali a prediligere Lufthansa piuttosto che Air France come partner internazionale di Alitalia: «Non è ovviamente una questione di nazioni o di giudizi sulla qualità delle due compagnie, ma riguarda il fatto che la Francia è concorrente dell’Italia sul piano del turismo, questo è un elemento importante».

EPIFANI – Uno scambio di opinioni». Così il leader della Cg Epifani ha definito l’incontro avuto con i vertici di Lufthansa su futuro di Alitalia. «Abbiamo verificato la serietà e l’impegno di Lufthansa», ha detto a margine della manifestazione sulla legalità organizzata dai sindacati e Confindustria a Caserta. Alle domande dei giornalisti se nel corso dell’incontro si sia parlato anche della quota che la compagnia tedesca potrebbe prendere in Alitalia, Epifani ha risposto: «Su questo deve decidere la Cai, con noi non si parla di queste cose». Il segretario generale ha glissato anche sull’eventuale preferenza tra Air France o Lufthansa: «Su questo se la vedono con Cai». Quanto alla possibile intesa tra la Cai e i piloti Epifani ha chiosato: «Mi stupirei se i piloti non firmassero».

LETTA HA INCONTRATO IL PRESIDENTE DELLA COMPAGNIA TEDESCA – Intanto emerge che sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta ha incontrato giovedì il presidente di Lufthansa Wolfgang Mayrhuber giunto a Roma su richiesta del governo italiano.

COLANINNO – «Soddisfatto? Certo che sono soddisfatto, abbiamo fatto un grande balzo in avanti: pochi giorni fa c’erano solo macerie e adesso vediamo la luce in fondo al tunnel». Così il presidente di Cai Roberto Colaninno ha commentato gli ultimi sviluppi della vicenda Alitalia in una intervista all’Unità. «È un bel passo avanti. Lo so che la politica continua a litigare, ma dovrebbe essere felice in questo momento: tutti hanno dato una mano per risolvere una crisi drammatica», dice Colaninno, che aggiunge: «L’invito di Veltroni mi ha fatto piacere, così come non mi è mai mancato l’incoraggiamento di Berlusconi, che ha sempre creduto al successo della proposta italiana», ma «se siamo arrivati ad un accordo il merito è di Gianni Letta che non ha mai mollato: ha fatto un lavoro straordinario». E sul futuro di Alitalia ha detto: ora «bisogna lavorare sodo, ci vogliono anni per conquistare il pareggio, ragazzi, non è che stiamo trattando un gioiello».

Gestione cookie