Spiagge ai privati. Dossier dei verdi: Lo Stato incassa 103 milioni su 16 miliardi

ROMA – Lo Stato ha incassato 'solo' 103 milioni di euro provenienti dalle concessioni demaniali marittime a fronte dei 16 miliardi di euro di guadagni stimati per le imprese della balneazione. Sono questi le cifre relative alla concessioni demaniali marittime (periodo 2009) secondo un dossier dei Verdi intitolato 'Spiaggiopoli'. ''Uno stabilimento balneare di 10.000 metri quadrati – denuncia il leader del 'Sole che ride', Angelo Bonelli – paga soltanto 1.000 euro al mese, come l'affitto di un bilocale a Roma o Milano''. Nello specifico – si legge nel dossier – ''uno stabilimento paga in media quasi 1,4 euro per metro quadro all'anno, con punte pari a 0,93 euro per spiagge definite di bassa valenza turistica e 1,86 per quelle di alta valenza''. Il giro di affari degli stabilimenti balneari, ''tra i cui privilegi c'e' l'esenzione al rilascio dello scontrino fiscale'', si apoggia anche sull'evasione fiscale che ''per l'Agenzia del Demanio si aggira intorno al 50%''. In base agli ultimi controlli della Guardia di Finanza, afferma il dossier, ''nel 2009 su 573 controlli sono state rilevate 551 irregolarita' pari a oltre il 96%''. A fronte delle stime che parlano di 16 miliardi di euro all'anno di incassi ''i gestori dichiarano circa 2 miliardi l'anno, pur avendo 600.000 addetti nel settore''. Tra le soluzioni i Verdi indicano ''liberalizzazioni e concorrenza'' attraverso ''aste pubbliche periodiche (per esempio, ogni 5 anni) attraverso cui lo stabilimento balneare viene dato in concessione al miglior offerente che rispetti un insieme di vincoli e livelli di qualita'''. Invece oggi – continua lo studio – ''il meccanismo di rinnovo delle concessioni e' automatico con stabilimenti che godono di concessioni a 20-25 anni come se fossero beni di famiglia anziche' patrimonio pubblico''.

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