Spiagge ai privati: wwf e Fai si appellano a Napolitano

ROMA – Appello Wwf e Fondo ambiente italiano (Fai) al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per l'Sos spiagge. ''Il Capo dello Stato – dicono le due associazioni nell' appello diffuso oggi – valuti la costituzionalita' dell'uso della decretazione d'urgenza per il provvedimento, contenuto nel cosiddetto 'Decreto Sviluppo', che garantisce ai privati concessioni demaniali per le spiagge per i prossimi 90 anni mettendo cosi' a rischio ambiti territoriali sottoposti a vincoli paesaggistici e, in alcuni casi, ambientali''. ''Ci rendiamo conto – affermano Wwf e Fai – che in questo momento rivolgersi al Capo dello Stato significa aggiungere altri problemi ai tanti che gia' il Presidente Napolitano sta affrontando, ma quanto sta accadendo e' davvero allarmante''. Due, secondo le associazioni, gli aspetti giuridici ''di gravita' assoluta''. ''Il primo – spiegano Wwf e Fai – riguarda proprio l'emanazione di un decreto legge per una materia che va a condizionare per quasi un secolo ambiti territoriali sottoposti a vincoli paesaggistici diretti e, in alcuni casi, anche ambientali, come sono appunto tutti quelli costieri. Il secondo aspetto, su cui giustamente anche l'Unione Europea chiede chiarimenti, riguarda lo stravolgimento sostanziale dell' istituto giuridico della concessione demaniale per come e' previsto nel codice della navigazione che regolamenta anche l' occupazione dell'arenile''. ''Tutto cio' – riferiscono ancora le associazioni – e' fatto per consentire il rientro degli investimenti che i gestori dovranno affrontare per aumentare l'offerta turistica. Ma quali investimenti possono rientrare in 90 anni, e non invece in un arco di tempo piu' breve, se non quelli immobiliari? Ecco dunque la ratio che nasconde questo decreto: la legittimazione privatistica – concludono Wwf e Fai – di migliaia di immobili costruiti sul demanio costiero, che apre ad un ulteriore processo di cementificazione''.

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