Staminali cardiache 'risvegliate' riparano cuore post-infarto

ROMA – Il cuore dopo un infarto si puo' autoriparare con una piccola 'spinta molecolare' che sveglia cellule dormienti presenti al suo interno: infatti attivando una riserva di cellule staminali dormienti presenti nello strato piu' esterno (epicardio) del cuore, queste possono trasformarsi in cellule cariache. Il loro 'risveglio' puo' essere indotto somministrnado una proteina, la timosina beta-4, gia' nota per le sue proprieta' salvacuore.

Lo dimostra uno studio condotto su animali i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature da Paul Riley della University College London. Si profila quindi la possibilita' di una terapia cellulare post-infarto semplice, o anche, spiega Riley, di una terapia ''preventiva'' a base di timosina per preparare il cuore a ripararsi in caso di infarto.

La timosina beta-4 e' una molecola scoperta meno di dieci anni fa che da subito ha dimostrato grandi potenzialita' nella terapia post-infarto.

Da alcuni anni ricercatori di tutto il mondo stanno testando con varie modalita' la terapia cellulare ripara-cuore. Si tratta cioe' di indurre la riparazione del cuore infartuato con cellule staminali indotte a divenire cellule cardiache. Gli esperti britannici hanno tentato una strada che, se si rivelasse corretta, sarebbe molto semplice da praticare: si usa la timosina beta-4 per svegliare staminali dormienti che risiedono nell'epicardio e che sono ancora capaci di trasformarsi in cadiomiociti.

Gli esperti hanno testato con successo la tecnica su topolini cui hanno indotto l'infarto. Naturalmente resta da vedere se queste cellule, spinte dalla timosina, siano sufficienti da sole a riparare un danno da infarto.

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